LiveSoundtracks Festival. A Barcellona musica e cinema insieme, dal vivo

Un’idea nostrana (la curatrice è l’italiana Anna Mastrolitto) diventata realtà in Spagna. Un progetto itinerante per Barcellona e altre città europee, votato all’esperienza performativa, che unisce il cinema alla musica dal vivo, si è strutturato ora in un festival interdisciplinare di colonne sonore live. Vi raccontiamo com’è andata la sua prima edizione al Macba e la storia della sua nascita.

Metti dei musicisti, provenienti da background diversi, di fronte alla scelta di reinterpretare dal vivo la colonna sonora di un classico del cinema. Fanne poi un bando internazionale, sostenuto da una commissione di esperti di musica e della settima arte. Avrai la ricetta di un festival musicale che si immerge nel passato, quando la musica suonata dal vivo era una parte indispensabile del cinema, ma con un occhio al futuro, verso nuovi modi di suonare live.
Alla fine di aprile il MACBA – Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona ha accolto una ventina di progetti selezionati, per un weekend di puro live cinema e performance cinematografiche, firmate LiveSoundtracks. Vi raccontiamo non solo com’è andata la prima edizione del festival, ma anche degli esordi di un progetto che, riscoprendo il cinema, rende protagonisti i musicisti. Performance cinematografiche e tanta classica, elettronica e acustica, per un evento di cinema dove, in realtà, la vera protagonista è senza dubbio la musica.
I suoni ambientali raccolti da un instancabile compositore come l’americano Bryan Pyle (Ensemble Economique) hanno accompagnato il realismo magico di alcuni frammenti di Dreams (1990) di Akira Kurosawa. Non sono mancate proiezioni di cineasti come Chris Marker, con la La Jetée (1962) e Sans Soleil (1983), accompagnate, rispettivamente, dal violino di Sara Fontán e dalla band psichedelica Shinkiro; mentre la colonna sonora dell’Alice (1988) di Jan Svankmajer è stata riletta in chiave elettronica, grazie al duo Brunetto & Xarlene.

LiveSoundtracks Festival - Macba. Barcellona 2015

LiveSoundtracks Festival – Macba. Barcellona 2015

Anche tanti classici del genere, come Japanese Girls at the Harbor (1933) di Hiroshi Shimizu, per il cinema giapponese – nella versione electro-ambient della tedesca Lena Willikens – o La notte dei morti viventi (1968) di George A. Romero, per l’horror – nella versione post-rock di Jaime Pantaleón.
Ai confini tra musica e cinema, ricercando tra suoni, diapositive e movimenti, LiveSountracks ha selezionato per il pubblico anche la performance e le installazioni degli italiani Francesca Banchelli e Emiliano Zelada.
La storia di LiveSoundtracks inizia otto anni fa, sempre a Barcellona, con un ciclo di showcase di musica elettronica e live cinema curati da Anna Mastrolitto. Festival di cinema, musica e arti visive sono stati i principali palcoscenici dell’iniziativa. Di anni ne erano già trascorsi da quando il maestro della techno Jeff Mills aveva creato – con tanto d’orchestra – una colonna sonora per Metropolis di Fritz Lang. Se c’è un progetto che ha seguito i passi di quel formato multidisciplinare e multi genere, che parte dalla musica contemporanea per riscoprire il cinema e la passione per il live, quel progetto è proprio LiveSoundtracks. Un’iniziativa che ha portato una ventina di musicisti elettronici, tra i quali Mika Vainio, Carsten Nicolai, Jörg Burger e Vladislav Delay, in giro tra Italia, Spagna e Germania.

LiveSoundtracks Festival - Macba. Barcellona 2015

LiveSoundtracks Festival – Macba. Barcellona 2015

Un evento che gioca, ora, sul formato festival per dar forma a un’iniziativa che celebra la multidisciplinarietà di una lunga tradizione di registi e musicisti, tutti accomunati da esperienze e progetti oltre la dicotomia musica-cinema. Un festival che torna nel passato, ma guardando al futuro.

Enrichetta Cardinale Ciccotti

www.livesoundtracks.net

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Enrichetta Cardinale Ciccotti

Enrichetta Cardinale Ciccotti

Enrichetta Cardinale Ciccotti (Napoli 1986, vive a Barcellona). Storica dell’arte, generazione erasmus. Per evitare la tanta agoniata sindrome post-erasmus ha fatto una serie di giri, ma dall'estero non è più tornata. Dopo le ricerche per tesi a Monaco di Baviera…

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