Brussels Updates: com’è andata Art Brussels 2015? Benino, ma non benissimo quest’anno. Lo abbiamo chiesto ai galleristi italiani che ci hanno risposto così

Come è andata quest’anno Art Brussels? Abbiamo utilizzato il termine di paragone delle gallerie italiane, tradizionalmente e da sempre molto presenti alla fiera belga anche se quest’anno con una rappresentanza un po’ ridotta. In generale quest’anno la fiera non ha particolarmente entusiasmato. Si tratta sempre di una rassegna di primaria rilevanza, ma qualcosa non è filato […]

Come è andata quest’anno Art Brussels? Abbiamo utilizzato il termine di paragone delle gallerie italiane, tradizionalmente e da sempre molto presenti alla fiera belga anche se quest’anno con una rappresentanza un po’ ridotta. In generale quest’anno la fiera non ha particolarmente entusiasmato. Si tratta sempre di una rassegna di primaria rilevanza, ma qualcosa non è filato alla perfezione per quanto riguarda i risultati del mercato. Che è successo? Forse ha influito il cambiamento di date, forse ha influito la non più contemporaneità con la fiera di Colonia che si è svolta invece che negli stessi giorni (e molti collezionisti facevano su e giù tranquillamente, essendo le due città piuttosto vicine) la settimana precedente, ed è andata a quanto pare piuttosto bene.
Non mi lamento. Anche perché è la mia prima edizione e poi qualcosa si è fatto. Certo mi aspettavo un pubblico di qualità maggiore” spiega Ronchini dell’omonima galleria umbra da tempo ormai stabilitasi a Londra. Mario Mazzoli dice: “è tanti anni che vengo qua quindi qualcosa si fa, ma non è abbiamo fatto i salti di gioia quest’anno“, mentre Rolando Anselmi, che fa parte della nuova sezione Discovery, dedicata alle gallerie di ricerca che portano progetti curati, fa notare come il collezionismo a Bruxelles sia un po’ classico e tradizionalista per questo tipo di proposte, “e poi i collezionisti dovrebbero essere aiutati a capire, accompagnati qui da noi dove ci sono le gallerie con proposte più estreme, altrimenti si perdono nel padiglione più establish e addio“. E fin qui abbiamo parlato solo di galleristi italiani ma con sede all’estero.
Corrado Gugliotta de Laveronica dice che “non si è fatto niente di trascendentale, ma rispetto a quello che ho sentito in giro ci siamo difesi anche questa volta“. E poi il suo stand ha vinto, seppur ex aequo, il premio come il migliore tra le gallerie della sezione Young. Sull’adagio “fiera un poco moscia, ma qualcosa si è fatto” sia Thomas Brambilla sia Prometeogallery di Ida Pisani. E mentre da Continua si festeggia come accade ogni anno a Bruxelles a causa di una clientela locale ultra-consolidata, è sempre interessante il punto di vista del grande Tucci Russo: “giorno di inaugurazione niente male, giorno successivo piuttosto morto, clientela un po’ svogliata anche se noi qui facciamo sempre bene perché ormai sono dieci anni che veniamo. L’anno prossimo, però, un pensierino a Colonia lo facciamo…“.

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Redazione

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