Artour-O 2015. La sfida della committenza

Un report sull'ultima edizione della kermesse fiorentina, che ogni anno mette insieme storie ed esperienze, tra management, creatività, lavoro e cultura. Scene da Villa Le Rondini e Palazzo Medici Riccardi, con le interviste a Tiziana Leopizzi e Andrea Margaritelli

Tra Villa Le Rondini e Palazzo Medici Riccardi, la ventunesima edizione di Artour-O ha portato una nuova testimonianza dal suo lungo viaggio nel mondo della committenza: arte, impresa, territorio, lavoro, creatività, scommettendo sulle grandi potenzialità delle aziende d’eccellenza che investono in cultura. E che portano le loro storie, i loro artisti, le loro esperienze, negli spazi della rassegna fiorentina.

Villa Le Rondini, Firenze

Villa Le Rondini, Firenze

Tra una mostra dedicata alla Principessa Maria Luisa de’ Medici, con le opere a tema di undici artiste donne  (a evocare l’11 agosto 1667, data di nascita della nobildonna), una sezione sul rapporto tra artisti e cibo, nei suoi molteplici risvolti simbolici, psicologici, concettuali, un concorso per talenti emergenti, un palinsesto di talk, una serie di installazioni en plein air e uno spazio dedicato al design, Artour-O ha accolto per una settimana un pubblico variegato, in una cornice accogliente, orientata ai valori della cooperazione e dello sviluppo culturale.
A raccontare il senso di questa sfida, mentre scorrono le immagini dell’ultima edizione, ci sono Tiziana Leopizzi, ideatrice e direttrice artistica dell’evento, e Andrea Margaritelli di Listone Giordano, imprenditore con la passione per l’arte e la cultura, che con Artour-O ha collaborato, condividendone mission, filosofia ed obiettivi.

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Redazione

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