Va in cella il vandalo che prese a cazzotti un Monet, a Dublino. Dopo due anni arriva il verdetto, che suggella la folle vicenda

Un pugno da 10 milioni di dollari. Mica un destro qualsiasi: roba da ribalta mediatica, con un ferito eccellente, un aggressore qualunque e un danno economico stellare. Accadeva a Dublino, alla National Gallery d’Irlanda, il 29 giugno del 2012. Qui, tale Andrew Shannon, illustre sconosciuto, finiva in manette per un gesto surreale. Passeggiando tra le […]

Un pugno da 10 milioni di dollari. Mica un destro qualsiasi: roba da ribalta mediatica, con un ferito eccellente, un aggressore qualunque e un danno economico stellare. Accadeva a Dublino, alla National Gallery d’Irlanda, il 29 giugno del 2012. Qui, tale Andrew Shannon, illustre sconosciuto, finiva in manette per un gesto surreale. Passeggiando tra le sale del museo, l’uomo si soffermava davanto a un Caravaggio  e poi si bloccava dinanzi a una tela di Monet, un luminoso paesaggio d’autunno del 1874, dal titolo Argenteuil Basin with a Single Sailboat: sportosi al di là del distanziatore, lo prendeva di mira e sferrava il suo cazzotto, sfondando il piccolo capolavoro. Quindi si accasciava ai piedi del quadro, come perdendo i sensi. Scena misteriosa, ripresa interamente dalle telecamere.
Shannon non era solo, però. Lo avvistarono due turisti della Nuova Zelanda, Michael Kelly Williams e Toni Ashton, accorsi a bloccarlo mentre cercava di defilarsi; nel mentre arrivava una guardia e lui, da bravo commediante, si stendeva su una panchina, accusando un malore. Finto, naturalmente.
L’assurda avventura finì in tribunale con un’accusa pesantissima a carico dell’uomo: fondamentali le testimonianze dei due testimoni oculari, certi che il colpo fosse partito con decisione e accanimento. Nessuna caduta, tantomeno un collasso. I video di sorveglianza confermarono tutto.

Andrew Shannon e il quadro vandalizzato

Andrew Shannon e il quadro vandalizzato

Due anni ci sono voluti per chiudere il processo: il 4 dicembre 2014 la giuria popolare, dopo 90 minuti di consultazioni, ha depositato il verdetto di colpevolezza. Sei anni di reclusione (dieci era il massimo consentito dalla legge), con 15 mesi di interdizione dai musei, è la pena stabilita dal giudice Martin Nolan, che ha parlato di un delitto “peculiar” e “abnormal”. Un genere nuovo per Shannon, che vanta una lunga lista di condanne: ben 48 per furto e furto con scasso, tra cui rapine di oggetti d’antiquariato; al 2011 risaliva l’ultima sospensione condizionale della pena per ricettazione di alcune mappe del Seicento. Ultimo particolare inquietante: Shannon aveva agito, probabilmente, con premeditazione, come lascia intendere quella busta gialla di plastica che avava in mano, dove fu rinvenuto un barattolo di diluente nitro: forse un’arma chimica destinata a uno dei dipinti?
Nel frattempo, la tela di Monet è tornata al suo posto, dopo un lungo periodo di restauro. “Siamo soddisfatti di come la giustizia abbia fatto il suo corso”, ha commentato  il Direttore del museo, Sean Rainbird. “La Galleria Nazionale è conforme agli standard internazionali di tutela della collezione, ma riconosce che l’esposizione al pubblico di oggetti preziosi e fragili comporta un elemento inevitabile di rischio”. Difficile, insomma, tenere a bada ladri, vandali e squinternati, camuffati da visitatori qualunque. L’oscura “Sindrome di Michelangelo” continua a colpire, ovunque, fuori da ogni logica e con mille possibili ragioni alla base: frustrazione, aggressività sociale, risentimento contro le istituzioni, squilibrio psichico, oppure un desiderio di onnipotenza al negativo, in un duello perverso tra il gesto creativo del genio e quello distruttivo del profanatore. O ancora, semplicemente, la classica mitomania amplificata dall’adrenalina dei media. Un quarto d’ora di celebrità val bene una cella…

–      Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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