L’architettura contemporanea torna nel cuore di Roma. I cinesi MAD trasformano un intero isolato a Via Boncompagni tra Via Veneto e Porta Pia

Almeno una notizia parzialmente positiva sul piano internazionale in giornate in cui Roma esce sulla stampa di tutto il mondo associata alle parole mafia, illegalità e criminalità: pare si sia definitivamente sbloccata e sia pronta a partire operativamente la procedura che porterà nella capitale, precisamente al 71 di Via Boncompagni, tra Via Veneto e Porta […]

Almeno una notizia parzialmente positiva sul piano internazionale in giornate in cui Roma esce sulla stampa di tutto il mondo associata alle parole mafia, illegalità e criminalità: pare si sia definitivamente sbloccata e sia pronta a partire operativamente la procedura che porterà nella capitale, precisamente al 71 di Via Boncompagni, tra Via Veneto e Porta Pia, il primo grande progetto architettonico europeo di MAD, studio con sede a Pechino e Los Angeles già noto per edifici come le Absolute Tower in Canada, il China Wood Sculpture Museum e l’Ordos Museum.
Il development romano “71 Via Boncompagni” non è una nuova edificazione, ma è un pesante revamping di un edificio commerciale pre-esistente risalente agli anni Settanta nel cuore del Rione Ludovisi e dunque nel cuore della città murata. Un edificio che comprende un intero isolato (fatta salva una porzione occupata da una chiesa) e si estende per circa 20mila mq articolati su 8 piani e 145 appartamenti che, giocoforza, saranno di gran lusso. Anche grazie ai particolari materiali utilizzati (molto vetro e molto acciaio oltre che calcestruzzo armato) in linea con una zona pregiatissima della città. L’edificio apparirà con dei piani nudi a libreria sulla facciata esterna e con dei prospetti in metallo traslucido nella facciata interna che darà sul cortile-giardino dove gli alberi si specchieranno in uno stagno. Negli spazi vuoti e sui ballatoi esterni tanto verde, alberi, arbusti, cespugli.
Una realizzazione questa che non mancherà di generare dibattito, ma auguriamoci non polemiche strumentali in una città che ha un grandissimo bisogno di trasformarsi, di cambiare, di rischiare, di modificare la sua immobilità architettonica anche in centro storico.
Una notizia positiva solo parzialmente, dicevamo in premessa. Sì perché, girando su tutti i siti di architettura del mondo, questo nuovo progetto ha nella sua prima riga di descrizione la frase: “dopo quattro anni di attesa è stato finalmente autorizzato…”. Già, MAD aveva vinto il concorso nel 2010: tra scartoffie, consultazioni e burocrazie il via libera nel 2014. Il cantiere, quando?

http://www.i-mad.com

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