Concerto per aspirapolvere e laptop. Da Venezia immagini del progetto di Stefano Zorzanello con Spazio Aereo e Fondazione Bevilacqua La Masa: un talk, un’installazione e un concerto

Dopo Gordon Monahan, Roberto Paci Dalò e Alvin Curran, la rassegna FormAzioni, organizzata e autoprodotta da Spazio Aereo – associazione non profit di Marghera – in collaborazione con Fondazione Bevilacqua La Masa, da spazio al compositore e musicista Stefano Zorzanello (Vicenza, 1969; vive a Catania), che sceglie la forma del convegno partecipato per raccontare il […]

Dopo Gordon Monahan, Roberto Paci Dalò e Alvin Curran, la rassegna FormAzioni, organizzata e autoprodotta da Spazio Aereo – associazione non profit di Marghera – in collaborazione con Fondazione Bevilacqua La Masa, da spazio al compositore e musicista Stefano Zorzanello (Vicenza, 1969; vive a Catania), che sceglie la forma del convegno partecipato per raccontare il suo punto di vista sulla materia sonora, fulcro dell’intero programma. In due ore intense all’interno di Palazzetto Tito, Zorzanello racconta e fa sperimentare il concetto di ascolto creativo: una fruizione consapevole, non passiva, in cui è il soggetto il fulcro dell’esperienza estetica.
Ora scendiamo e ascoltiamo le fondamenta“, dice, il pubblico lo segue e in silenzio si mette in ascolto dei suoni della laguna. Le sue installazioni al piano superiore della sede della fondazione veneziana, d’altra parte, si nutrono proprio dell’esterno, per rielaborare un ecosistema sonoro in cui il punto di equilibrio viene rinegoziato continuamente, in cui lo spazio non è una componente accessoria, ma un elemento imprescindibile e determinante.
“Come un termostato”, racconta, circondato da cavi e microfoni, che riescono a restituire anche una compostezza formale nonostante la complessità tecnica necessaria per sviluppare un circuito informazionale, mai uguale a se stesso.
Le due installazioni Dieci perturbazioni in un ambiente sonoro e Storte sillabe alle fronde dei salici, una riflessione che prende avvio dalla poesia ermetica per descrivere un’afasia odierna, rimarranno allestite fino a sabato 13 dicembre, giorno in cui si svolgerà una performance conclusiva (per assistere: contributo di 12 euro), un concerto per strumenti a fiato, aspirapolvere, laptop e controller di Stefano Zorzanello seguito da un intervento di Der Maurer + S. De Gennaro. Tutto da Spazio Aereo, che conferma la sua vocazione alla sperimentazione e la volontà di affermarsi come centro di produzione, non solo musicale.
Abbiamo chiesto a Monica Bosaro, curatrice degli eventi a Palazzetto Tito, di tirare le somme del progetto: “Tutti gli artisti, provenienti da una formazione tradizionale, hanno scelto di lavorare con la musica in modo non convenzionale, considerandola come materia sonora e prestando attenzione al suo aspetto visivo e performativo secondo diversi approcci: Monahan facendo una riflessione, attraverso performance e installazioni sonore, sul medium stesso; Paci Dalò rielaborando la memoria storica in nuove produzioni audio video; Curran attingendo da qualsiasi suono del mondo naturale o urbano per la costruzione di mutevoli costellazioni musicali; Zorzanello costruendo paesaggi sonori interattivi che tengano conto, nel mondo della musica, dei medesimi equilibri alla base dell’ecologia. Ognuno di loro ci ha insegnto che la musica di oggi può essere fatta in qualsiasi maniera, con qualsiasi mezzo o tecnologia e in qualsiasi luogo. E ci hanno fatto riflettere sul fatto che, questa possibilità, sarà sempre più amplificata dall’esponenziale progresso e diffusione della tecnologia. Un’opportunità, questa, o un limite? Come ha sottolineato Alvin Curran durante il suo workshop, ‘questo non è mai stato possibile prima d’ora. La sfida è incredibile. Allora dobbiamo trovare un altro modo di fare arte. E questo è, forse, il vero problema’”. Ecco una selezione di immagini della serata…

Marta Cereda

Spazio Aereo
Via delle Industrie 27/5 – Marghera, Venezia
www.spazioaereo.com

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Marta Cereda

Marta Cereda

Marta Cereda (Busto Arsizio, 1986) è critica d’arte e curatrice. Dopo aver approfondito la gestione reticolare internazionale di musei regionali tra Stati Uniti e Francia, ha collaborato con musei, case d’asta e associazioni culturali milanesi. Dal 2011 scrive per Artribune.

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