A Circoloquadro è già Natale: multipli strenna low cost per “Dolly”, l’ormai tradizionale collettiva di fine anno per sostenere lo spazio non-profit

Buona la prima, ancora meglio la seconda: dopo l’edizione sperimentale di un anno fa si ripresenta con successo, nell’open space di Circoloquadro, Dolly, creatura immaginata da Marta Cereda come aggregato di artisti giovani e giovanissimi, cartello di amici dello spazio non-profit milanese riunito in una mostra caleidoscopica. Solo multipli, (quasi) solo stampe fine art, solo […]

Buona la prima, ancora meglio la seconda: dopo l’edizione sperimentale di un anno fa si ripresenta con successo, nell’open space di Circoloquadro, Dolly, creatura immaginata da Marta Cereda come aggregato di artisti giovani e giovanissimi, cartello di amici dello spazio non-profit milanese riunito in una mostra caleidoscopica. Solo multipli, (quasi) solo stampe fine art, solo prezzi più che calmierati: non c’è pezzo che raggiunga i cento euro, dono d’artista ad una realtà che agli artisti emergenti offre molto in termini di esperienza. Tutto è in vendita, chiaramente, per sostenere almeno in parte le attività che Circoloquadro condurrà nel 2015; e allora è caccia al doppio – anzi triplo – colpo: perché un’opera acquistata in un contesto simile fa bene allo spazio, all’artista, e immaginandola come regalo di Natale anche ovviamente a chi la riceve.
Non sono dilettanti allo sbaraglio quanti partecipano al progetto, vietato lasciarsi portare fuori strada dall’aggettivo “giovane”: tra loro anche Alice Colombo, Paolo De Biasi, Massimo Dalla Pola e soprattutto Vanni Cuoghi, forse il nome di maggior richiamo. E poi Giulio Zanet, con i suoi lisergici tessuti stampati che aprono la strada a un concetto piacevolmente licenzioso di multiplo: molti – dall’energico Michael Rotondi a Silvia Argiolas – finiscono per intervenire su ogni opera della serie che propongono, dando vita in realtà a micro-collezioni di pezzi unici. Come nel caso delle delicate ceramiche di Cynthia Viale, scivolata con eleganza nel terreno del design.

– Francesco Sala

 

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