Il paesaggio secondo quattro giovani artisti. A Padova

Ex Macello, Padova – fino al 5 ottobre 2014. Tre navate della “cattedrale” ospitano quattro giovani artisti (non così distanti l’uno dall’altro) chiamati a testimoniare altrettante appropriazioni del paesaggio contemporaneo. Lo sguardo è collettivo: l’incontro è con un paesaggio non del tutto perduto, svelato in una dimensione privata, frammentata, aumentata.

Nessuna traduzione dipinta, ma una collettiva che reinterpreta i luoghi rivelando, a volte compiaciuta, ciò che altri non trovano. Il colore astrae e interviene a correggere il paesaggio: il verde perde il dominio sulle superfici, l’orizzonte e la linea di terra quasi scompaiono, sulle tele non compare nessuno. Sono altri i segni, gli spessori e i toni cromatici protagonisti dello spazio contemporaneo qui sottomesso a una dimensione relazionale, simbolica, emozionale. I paesaggi sono tanti quanti i modi di percezione che di volta in volta vengono messi in atto, da qui il titolo (Nessun luogo è lontano), la tensione, la ricerca, il ritrovamento del proprio luogo al di là dell’oggettività di un territorio reale.
Veronica de Giovanelli (Trento, 1989) sovrasta la laguna, non teme altezze, non teme l’energia del paesaggio. Ingloba nel suo sguardo zenitale acqua cieli e spazi antropizzati per poi ritrarsi (nella sua accezione più femminile e positiva) e, con velature sovrapposte, attutire l’impatto per proiettare una propria, intima visione. Lo storytelling di Andrea Grotto (Schio, 1989) sfugge dalla concitata stratificazione di immagini e ricordi, realtà e finzioni, per riportarci a un racconto a più dimensioni, straniante, paradossale.

Cristiano Menchini e Tillandsia, Dittico - 235 x 460 cm, acquerello e acrilico su tela, 2013-14

Cristiano Menchini e Tillandsia, Dittico – 235 x 460 cm, acquerello e acrilico su tela, 2013-14

Ancorato alla scala reale, Cristiano Menchini (Viareggio, 1986) mescola volontà analitica, rappresentazione naturalistica/scientifica e invenzione artistica riuscendo a conferire poeticità e visionarietà alle scene rappresentate. Paesaggi/passaggi, corpi dipinti e celesti i lavori di Stefano Moras (Pordenone,1985). Racconta di sé alla curatrice della collettiva, Eugenia Delfini: “Credo di aver sempre dipinto paesaggi, prima erano atmosfere poi piattaforme dove accadevano situazioni, adesso l’impianto dell’immagine è più strutturato, stratificato. Affronto il lavoro con una certa paura di cadere, perdere l’equilibrio; credo sia proprio la paura a spingermi alla pratica, mi pongo delle domande che mirano a risolvere queste paure, esorcizzarle in un certo senso.

Federica Bianconi

Padova // fino al 5 ottobre 2014
Nessun luogo è lontano
a cura di Eugenia Delfini
artisti: Veronica de Giovanelli, Andrea Grotto, Cristiano Menchini, Stefano Moras
EX MACELLO
Via Alvise Cornaro 1b
http://nessunluogo.tumblr.com/

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/37381/nessun-luogo-e-lontano/

 

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Federica Bianconi

Federica Bianconi

Federica Bianconi è architetto, curatore e critico d’arte. Si è laureata in Architettura presso lo IUAV di Venezia e ha frequentato il Master in Management per Curatori di Musei di Arte e Architettura Contemporanea presso il MACRO di Roma nel…

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