Hans Richter a Lugano. I segni del senso

Museo d'Arte, Lugano – fino al 23 novembre 2014. Uno dei percorsi più completi dedicati alla figura autoriale e compositiva di un uomo che ha vissuto la Storia facendosi attraversare dall’arte. Duecento opere riunite grazie al County Museum di Los Angeles e al Centre Pompidou di Metz.

Una lunga banda nera scorre sulle pareti bianche ad altezza occhi e rievoca la versione originale del grande rotolo Rhythmus 23, attraversando pareti e allestimenti di Villa Ciani, oggi nelle vesti del Museo d’Arte di Lugano. Tra il primo e il secondo piano, Hans Richter. Il ritmo dell’Avanguardia si sviluppa cronologicamente attorno alle fasi principali che segnano la vicenda umana, lo specchio emotivo e il percorso artistico di Richter.
A livello critico, la retrospettiva dedicata all’artista tedesco Hans Richter (Berlino, 1888 – Minusio, 1976) si presenta come una continua  mappa cognitiva, includendo opere e vite di artisti che hanno gravitato, nutrendola, la figura compositiva di Richter. Grazie all’apporto di pitture, disegni, fotografie, film, libri, riviste, modelli e anche un prototipo di design i riferimenti formali di Hans Richter riportano in vita incontri e fonti a testimonianza delle presenze, fra le quali Arp, Eggeling, Janco, Jawlensky, van Doesbourg, Moholy Nagy e Man Ray; senza dimenticare gli incontri con Dziga Vertog e Tristan Tzara. Questa tipologia ricognitiva, e il relativo approccio allestitivo, offre la facoltà di visionare nello stesso tempo il ritmo veloce e le istanze gnoseologiche che hanno percorso le avanguardie del Novecento e di ripercorrere alcune delle esperienze fondamentali che hanno segnato la storia dei rapporti tra pittura e cinema nel secolo scorso.

Hans Richter, allestimento_photo Sabrina Montiglia

Hans Richter, allestimento_photo Sabrina Montiglia

A seguito di una prima tappa al County Museum di Los Angeles e al Centre Pompidou di Metz, la retrospettiva giunge a Lugano in collaborazione con il Museo d’Arte e torna a raccontare l’itinerario di un pittore, un grafico, uno scultore, ma soprattutto di uno tra i principali pionieri del cinema d’avanguardia. Universo ottimamente ripopolato al secondo piano, nella dark room all’interno della quale, in completa sovrapposizione filmica, i visitatori vengono letteralmente attorniati dalle proiezioni di oltre sessanta pellicole. Fu, infatti,  in collaborazione con il pittore svedese Eggeling che Richter riconobbe in quale misura il cinema rappresentasse una rivisitazione radicale della percezione visiva, modificando l’ambito del tempo e dello spazio nel rapporto tra forma e colore.
Proprio come veicolo per una nuova, ulteriore astrazione totale, la realizzazione e la conservazione di immagini in movimento gli permise di formulare un potenziale geometrico distintivo che egli applicò in ogni ambito e che propagò fra studi privati, fughe in tempo di guerra e caffè. Da ricordare infatti che Duchamp, Lissitzky,  Léger, Malevich, Picabia e la Taeuber-Arp restano solo alcune delle figure che hanno tratto ispirazione da un’esistenza essenziale, necessaria e inquieta come quella di Richter. Dispensatore di avanguardie.

Ginevra Bria

Lugano // fino al 23 novembre 2014
Hans Richter – Il ritmo dell’Avanguardia
a cura di Elio Schenini e Timothy Benson
MUSEO D’ARTE
Riva Caccia 5
www.mdam.ch

 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

Scopri di più