Arte e vino, una liaison poetica. Il Viaggio in Sicilia di Planeta: cinque artisti ascoltano il paesaggio, evocando Emily Dickinson. Le foto d’autore inedite

Emily Dickinson, creatura malinconica e riservata, aveva viaggiato pochissimo. E mai era stata in Sicilia. Eppure qualcosa la legava all’Isola, così lontana dalla sua America. Qualcosa che le giungeva dai racconti dei viaggiatori dei Grand Tour ottocenteschi: i paesaggi mediterranei, le luci adamantine, le distese di  verde e d’azzurro, i boschi ed i vigneti, le […]

Emily Dickinson, creatura malinconica e riservata, aveva viaggiato pochissimo. E mai era stata in Sicilia. Eppure qualcosa la legava all’Isola, così lontana dalla sua America. Qualcosa che le giungeva dai racconti dei viaggiatori dei Grand Tour ottocenteschi: i paesaggi mediterranei, le luci adamantine, le distese di  verde e d’azzurro, i boschi ed i vigneti, le zone archeologiche. E i vulcani. Tornano i vulcani, con un’insistenza curiosa, nelle liriche della Dickinson. Il Vesuvio, ma anche l’Etna, ingenuamente scambiati tra loro. Ma al di là degli equivoci d’attribuzione, a contare era la forza simbolica: quella potenza creativa sotterranea, ancestrale, di cui il vulcano si faceva immagine bollente.
È da qui che parte Quando il paesaggio è in ascolto, il nuovo progetto per l’Arte e il Territorio di Planeta, sesta edizione della rassegna “Viaggio in Sicilia”, promossa in occasione dei vent’anni di attività dell’azienda vinicola siciliana. Riagganciandosi alla consistenza fulgida della scrittura di Dickinson e alle sue metafore, gli artisti sono invitatia realizzare dei nuovi lavori, respirando storia e natura del luogo, attraverso una visita alle sei tenute Planeta: Ulmo a Sambuca di Sicilia, Dispensa a Menfi, Dorilli a Vittoria, Buonivini a Noto, Feudo di Mezzo sull’Etna e La Baronia a Capo Milazzo.

Viaggio in Sicilia 2014 - foto Adriano Glaviano

Viaggio in Sicilia 2014 – foto Adrianna Glaviano

Luoghi incantevoli, che in qualche modo lasceranno traccia di sé nelle opere di Adrianna Glaviano, Paula Karoline Kamps, John Kleckner, Carlo e Fabio Ingrassia, Ignazio Mortellaro, invitati dalla curatrice, Valentina Bruschi.
La prima fase, appena conclusasi, si è svolta nei giorni della vendemmia, per una settimana di meditazione, attraversamenti, annotazioni. La seconda è attesa per giugno 2015, a Palermo, dove una collettiva presenterà il lavoro realizzato nel corso dell’anno.
Ad accompagnare gli artisti, durante la residenza nomade, c’era anche una scrittrice, Tiziana Lo Porto, che ha registrato impressioni e  suggestioni sul blog di “Viaggio in Sicilia”, mentre Glaviano e Mortellaro, lungo il cammino, immortalavano scorci e vedute, in ricordo di questa esperienza d’esplorazione e di condivisione.
Un’esperienza fatta, innanzitutto, di ascolto: se da un lato gli artisti porgono occhi e orecchie al paesaggio, per decifrarne segni e scritture, dall’altro è il paesaggio stesso a drizzare le sue antenne, come suggerisce il titolo del progetto. Anche questo tratto da una lirica di Emily Dickinson, dedicata a quella “certa obliquità di luce”, che “taglia i pomeriggi d’inverno”. Luce gelida, girgioazzurra, qui tramutata in una bagliore autunnale, tra le campagne di Sicilia: “Quando viene il paesaggio sta in ascolto, / le ombre trattengono il respiro / quando va via è come la lontananza / sul sembiante della morte”.

–      Helga Marsala

 visplaneta.wordpress.com

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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