Sussurri e grida dell’Espressionismo italiano

Galleria di Arte Moderna e Contemporanea Lorenzo Viani, Viareggio – fino al 28 dicembre 2014. La stagione espressionista italiana ovvero, secondo le curatrici Marzia Ratti e Alessandra Belluomini Pucci, un “continente sommerso”. Da riscoprire sotto il segno dell’incisione.

Il titolo della mostra, L’urlo dell’immagine, è un richiamo inequivocabile: pensiamo subito a Munch e al volto distorto che preannuncia l’Espressionismo tedesco e nord-europeo. I lavori esposti, invece, tracciano un percorso meno ovvio, che attesta come i riverberi espressionisti, tra il primo e il secondo decennio del Novecento, abbiano attecchito anche in Italia, seppure in sordina e con connotazioni a sé stanti.
Ad argomentare la tesi – già ampiamente sostenuta da Renato Barilli, che infatti scrive il testo introduttivo del catalogo – sono centoventi litografie e xilografie di diciannove artisti più o meno noti, non a caso a partire da Lorenzo Viani, che a Viareggio nacque e operò, e di cui la GAMC, oltre a portare il nome, conserva l’archivio. Molte, tra le grafiche in mostra, furono prodotte per “L’Eroica”, rivista primonovecentesca che si distinse proprio per la qualità delle illustrazioni xilografiche, qui proposte accanto a Casorati, Boccioni e Russolo, la cui presenza, oltre a sfiorare solo tangenzialmente il tema in oggetto, poco o nulla ha a che fare con gli indirizzi poi intrapresi nelle rispettive fasi di maturità.
Lavori scarni ed essenziali ma vigorosi nel tratto, con atmosfere cupe ma vibranti di pathos, in ogni caso estranei a decorativismo Liberty e fantasie simboliste: questi alcuni dei fili conduttori stilistici proposti a trait d’union, anche se gli spiragli di eleganza e compostezza che emergono in più di un’occasione (la Copertina per canzone di Bucci, la Fanciulla di Russolo, Il pero di Disertori, tutte le illustrazioni di Nonni) delineano un immaginario quieto e sognante, il cui corrispettivo sinestetico, più che un urlo, è semmai un sussurro.

Anselmo Bucci, Copertina per Canzone, 1909

Anselmo Bucci, Copertina per Canzone, 1909

A ragion veduta il linguaggio dell’Espressionismo italiano è definito dalle curatrici “polifonico e decentrato”, “non univoco”, “sfaccettato”, “variamente connotato”: la matrice tedesca e nord-europea è una lontana parentela, non certo un calco – mentre per Barilli è argomento sufficiente a stabilire l’assioma unione culturale-unione monetaria.
Curiose le avvertenze della stampa locale, che forse teme l’invasione dalle spiagge (in questi giorni non balneabili): “Non è la solita mostra estiva”, “non è mostra turistica”, “non è insomma per cicale” (qualunque cosa voglia dire). Eppure è un’ottima alternativa al mare inquinato, dieci volte più economica rispetto al costo di un ombrellone, e include anche l’accesso alla collezione permanente, ordinatamente suddivisa in sezioni a tema, dal nudo al ritratto, dalla pittura paesaggistica all’astrattismo.

Sara Boggio

Viareggio // fino al 28 dicembre 2014

L’urlo dell’immagine. La grafica dell’Espressionismo italiano
a cura di Marzia Ratti e Alessandra Belluomini Pucci

GAMC
Piazza Mazzini 22
0584 581118
[email protected]
www.gamc.it

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Sara Boggio

Sara Boggio

Dopo la laurea in Lettere Moderne ha lavorato come writer, redattrice e traduttrice per diverse case editrici, in Italia e in Australia, dopo quella in Pittura è stata tutor di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia di Belle Arti di Torino,…

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