Un alfabeto di nodi. Philip Taaffe e i mandala

Studio Raffaelli, Trento - fino al 30 settembre 2014. Rangavalli è un tipo di mandala diffuso nell’India del Nord. Figure simboliche e fortemente geometriche che hanno conquistato Philip Taaffe, al punto da spingerlo a rielaborare la serie prodotta nel 1989 con nuove opere inedite.

Creati dalle donne all’alba con farina di riso e curcuma, sulla soglia delle porte delle case indiane, i mandala hanno doti magiche: sono una protezione dai demoni e dalle formiche che, accettando il dono della farina, risparmiano il cibo all’interno della casa. Opere umili ed effimere, i cerchi rituali e i nodi infiniti sono archetipi di molte culture antiche e ripresi da artisti di qualsiasi epoca.
Philip Taaffe (Elizabeth, NJ, 1955) ha riproposto l’idea del mandala negli Anni Ottanta mediante una tecnica originale che utilizza una griglia di punti su cui appoggia una lastra di vetro e su quella segue il disegno con tubetti di colore a olio, per poi imprimerlo su carta. La stessa lastra, riutilizzata e rielaborata, può servire per più impressioni, dando luogo a un palinsesto di figure. Nell’ultimo periodo l’artista ha ripreso la produzione di mandala con tele dipinte a olio, che costituiscono una rilettura differente della precedente ricerca e che la integrano con nuove opere.

Marta Santacatterina

Trento // fino al 30 settembre 2014
Philip Taaffe – Rangavalli. Drawings & Paintings, 1989-2014
a cura di Peter Lamborn Wilson & Jack Hirschman
STUDIO RAFFAELLI
Via Marchetti 17
0461 982595
[email protected]
www.studioraffaelli.com

 

 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

Scopri di più