“Germano Celant? All’Expo guadagnerà 300mila euro”. Anzi no, 750mila euro. Risposte che non rispondono a un’interrogazione di De Corato al sindaco di Milano Pisapia

Non accennano a placarsi le polemiche sviluppatesi attorno alla rivelazione fatta da Artribune, circa il compenso di 750mila euro percepito – stando ai documenti ufficiali – da Germano Celant per i “servizi per la Curatela e la direzione artistica” dell’Area Tematica “Food in Art” all’Expo 2015 di Milano. E anzi salgono di livello: passando dal […]

Non accennano a placarsi le polemiche sviluppatesi attorno alla rivelazione fatta da Artribune, circa il compenso di 750mila euro percepito – stando ai documenti ufficiali – da Germano Celant per i “servizi per la Curatela e la direzione artistica” dell’Area Tematica “Food in Art” all’Expo 2015 di Milano. E anzi salgono di livello: passando dal piano giornalistico a quello politico. A mettere nero su bianco, il giorno 30 maggio, e quindi solo 9 giorni dopo l’articolo della nostra testata, è il consigliere comunale milanese del Gruppo Misto Riccardo De Corato, che chiede lumi in merito al sindaco Giuliano Pisapia.
All’interrogazione il primo cittadino risponde solo ieri, 9 luglio, con una brevissima nota che accompagna la dettagliata risposta a sua volta ottenuta da Expo 2015. Che parte dalla dettagliata ricostruzione del percorso dell’affidamento, fra CDA, determine e relazioni tecniche varie. Ma la “novità” – se in questi termini se ne può parlare – arriva proprio al momento di parlare di cifre: perché Celant risulta infatti destinatario di un compenso di 300mila euro, da pagare in due tranches, una delle quali già saldata. “100mila euro alla presentazione ed approvazione di Piano di attività, cronoprogramma e identificazione gruppo di lavoro. Da effettuare entro 15 giorni dalla sottoscrizione del contratto”, specifica il documento. “200mila euro alla presentazione del concept creativo”.
Ma allora i famosi 750mila euro, che risultano da documenti ufficiali sugli affidamenti di Expo, con lo stesso Celant quale destinatario? La risposta specifica che la cifra è quella, che verifiche interne hanno ritenuta congrua, ma non informa sulla destinazione dei rimanenti 450mila euro. Che vadano a ricompensare i collaboratori del critico, che debbono essere molti e molto prestigiosi, vista l’entità dei compensi? È probabile, ma qui si torna a ragionare sulle supposizioni…

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Redazione

Redazione

Artribune è una piattaforma di contenuti e servizi dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, nata nel 2011 grazie all’esperienza decennale nel campo dell’editoria, del giornalismo e delle nuove tecnologie.

Scopri di più