Sodalizi creativi tra TrouwAmsterdam e Stedelijk Museum. E il club divenne museo

È uno tra i più noti club sperimentali di Amsterdam, che ha affidato una fitta programmazione culturale a una fondazione cittadina. Ma l’avventura con le arti contemporanee del Trouw continua, grazie anche ad alcuni musei internazionali: dal Palais de Tokyo al New Museum

Si chiama Trouw e per chi frequenta Amsterdam, amandone il coté più creativo e underground, non è certo un nome sconosciuto. Club, ristorante e art space tra i più noti della città, Trouw ospita concerti e dj set di vere star della scena indie, elettronica, techno, ma anche mostre ed eventi dall’anima interdisciplinare. TrouwAmsterdam è  sede della De Verdieping Foundation, istituto nato nel cuore della crisi economica con l’obiettivo di promuovere progetti culturali low cost e open source, stabilendo nerwork ampi con altre realtà cittadine: studenti, artisti, specialisti di comunicazione, architetti, designer, blogger e vari imprenditori culturali ruotano intorno alle attività di De Verdieping, incontrandosi, collaborando, scambiandosi idee. A questa realtà indipendente Trouw ha affidato la programmazione di palinsesti tra arte e cultura, destinati agli ospiti del ristorante e del club: ne sono nate esposizioni, proiezioni cinematografiche, rassegne video, lasciando che le opere invadessero gli imponente spazi dell’edificio, dal sapore industrial e dallo stile spartano.

TrouwAmsterdam

TrouwAmsterdam

Ma non è questa l’unica partnership istituzionale di alto profilo avviata. Un link con lo Stedelijk Museum è stato messo in campo per esplorare i punti di tangenza e le possibili contaminazioni tra club culture e mondo delle arti visive, elettroniche, performative. Nella suggestiva zona dei sotterranei, da luglio a dicembre 2014, prenderà vita Trouw Invites…, proprio grazie a questo eccellente sodalizio. Tre le istituzioni internazionali coinvolte, il Palais de Tokyo di Parigi, il Beirut Arte Center del Cairo e il New Museum  di New York. Ognuna, a turno, inviterà un artista visivo chiamato a riflettere sui temi della transitorietà e della temporalità: ne verranno fuori opere inedite, progettate appositamente per l’occasione dal francese Fouad Bouchoucha, dal libanese Rayyane Tabet, dai newyorchesi AUNTS. Il racconto del progetto in questo trailer, affidato al volto e la voce di Hendrik Folkerts dello Stedelijk.

Helga Marsala

www.stedelijk.nl
www.trouwamsterdam.nl

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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