Best Pratice: Sextantio

Ho conosciuto una formula di trinomio “arte-cultura-territorio” più unica che rara, almeno in Italia. Una persona, una quindicina di anni fa, girovagando per il centro Italia ha scoperto borghi abbandonati o quasi. Ha acquistato mucchi di ruderi e in pochi anni ha creato Sextantio…

Oggi Daniele Kihlgren, per mezzo di quattro società, gestisce due alberghi diffusi, uno nelle grotte di Matera di 18 stanze e un altro vicino L’Aquila di 28, e possiede ancora una decina di borghi dove replicare il modello. Questo imprenditore-filosofo ha creato dal nulla un’economia locale di ospitalità che chiamerei piuttosto “di riscoperta della memoria”.
Nella struttura di Santo Stefano di Sessanio, comune colpito gravemente dal terremoto, in circa dieci anni sono nate altre 21 strutture ricettive, oltre a ristoranti e servizi diretti e indiretti legati al turismo, tra cui l’artigianato artistico locale. Sì perché nel format tutto è prodotto localmente: dal sapone allo shampoo al bagnoschiuma ai profumi, dalle coperte agli infusi ai distillati. Per non parlare del cibo: rigorosamente locale, la materia prima è al più della provincia.
L’aspetto più peculiare di questa iniziativa che vince i premi di Booking e Tripadvisor, è però un’altra ancora. Il suo unicum è che non c’è rivisitazione o reinterpretazione del luogo, ma recupero fedele. È un vero e proprio tuffo nel passato. L’atmosfera che si respira, le emozioni che trasmette, ovvero l’esperienza che il marketing tanto fa inseguire a ogni produttore di beni e servizi, è il perfetto equilibrio tra memoria, storia, arte, cultura locale e tradizioni abbracciato nel più discreto benessere moderno. I sanitari nelle stanze sono disegnati da Philippe Starck, invisibile c’è il wifi, il riscaldamento passa sotto il pavimento originale rimontato, ma i vetri hanno una percentuale alta di piombo come una volta e non sono levigati, infissi e porte sono del legno povero di un tempo solo restaurate, non ci sono porte ai bagni, c’è il camino e le lenzuola sono di lino grezzo.
Andare a Sextantio fa sentire piccolo piccolo chi si occupa di economia e management culturale: è un’idea tanto geniale quanto semplice, ben fatta e bellissima, che genera economie vere (gli occupati sono una cinquantina e l’indotto annovera centinaia di persone, oltre ai più che buoni profitti per gli azionisti).

Fabio Severino
project manager dell’osservatorio sulla cultura – università la sapienza e swg

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #18

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Fabio Severino

Fabio Severino

Fabio Severino, MBA e PhD in marketing, è economista e sociologo. Esperto di cultura e turismo, già ceo di impresa, docente a La Sapienza di Roma e visiting a Londra, Barcellona e Lione, consulente di Onu e ministeri, è autore…

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