Si è dimessa Flavia Barca. Chi sostituirà l’assessore alla cultura del Comune di Roma? C’è l’idea Monique Veaute, ma la casella potrebbe rimanere scoperta a lungo

I risultati più che lusinghieri del Partito Democratico anche sulla città di Roma potevano far pensare ad un rallentamento delle necessità di un rimpasto per la Giunta di Ignazio Marino: e invece i sommovimenti nell’esecutivo che governa la capitale del paese non hanno tardato ad appalesarsi. E la prima a farne le spese è stata […]

I risultati più che lusinghieri del Partito Democratico anche sulla città di Roma potevano far pensare ad un rallentamento delle necessità di un rimpasto per la Giunta di Ignazio Marino: e invece i sommovimenti nell’esecutivo che governa la capitale del paese non hanno tardato ad appalesarsi. E la prima a farne le spese è stata Flavia Barca, contestatissimo assessore alla cultura del Comune di Roma dimissionaria a poche ore dalla chiusura delle urne. Una mossa che probabilmente va vista nell’ottica di anticipare un cambiamento ulteriore della squadra di Ignazio Marino che vi sarebbe comunque stato. Da settimane, infatti, Flavia Barca era in pole position tra gli assessori a rischio turn over nella fino ad oggi tutt’altro che efficace giunta capitolina, e così la sorella dell’esponente PD Fabrizio Barca ha deciso di mollare prima ancora di essere dimissionata da qualcun altro.
Chi andrà ora al suo posto? Chi prenderà in mano le patate bollentissime che la Barca (e tutta la giunta Marino) non è riuscita a gestire in questo anno di amministrazione? Dal Macro al Palazzo delle Esposizioni. Dal Bilotti alla Pelanda. Dalle Biblioteche ai Teatri, fino ad arrivare al grande murale di William Kentridge che sciocchi funzionari statali vogliono affossare senza che il Comune – pur d’accordo con la realizzazione – trovi la forza politica e la lucidità per imporsi. Tutte questioni affrontate in ritardo, con difficoltà, con fatica. Sarà Giovanna Marinelli (ve ne abbiamo già parlato nei giorni passati, una fine conoscitrice della macchina capitolina, già assessore ombra nei lunghi anni di Gianni Borgna e dunque ben voluta dall’area veltroniana del PD) a prendere il testimone? Oppure – si tratta di un nome ancora mai uscito – potrebbe essere il turno di una figura meno lineare, più spiazzante, che rappresenti una svolta di coraggio e spavalderia da parte dell’esecutivo di Ignazio Marino? Il nome che si rincorre nelle ultime ore è quello di Monique Veaute, manager culturale ben vista da tutto il milieu culturale (in special mondo per quanto riguarda le arti visive) della città, con un curriculum monster dalla sua: lavora a Roma da trent’anni, in città ha fondato il Festival di Villa Medici poi diventato RomaEuropa Festival (oggi ne è presidente), è stata amministratore delegato di Palazzo Grassi a Venezia, è attualmente presidente del Comitato Consultivo della tv culturale franco-tedesca ARTE e consigliera d’amministrazione del MAXXI.
L’unico dubbio è: una professionista di tale portata accetterebbe di mettere nel mani nel pantano del Comune di Roma, forse l’ente pubblico più ingovernabile del paese? Vedremo. Ammenoché non si faccia come per l’assessore Daniela Morgante (al bilancio), che si è dimessa ormai qualche mese fa: Ignazio Marino ha optato per sostituirla… con nessuno. Lasciando quella casella scoperta. E se la capitale del paese può lasciare scoperto l’assessorato al bilancio, figurarsi quanti scrupoli ci si potrebbe fare per lasciare senza assessore quello alla cultura…

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Redazione

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