Venezia trionfa a New York. Christie’s batte l’asta dell’eclettica collezione di Barry Friedman, e le star sono i vetri di Martinuzzi & C.: ecco risultati e immagini

Barry Friedman, detto anche “the eclectic eye”, è un rampante mercante d’arte americano, che per circa quarant’anni si è occupato di arti decorative, design, fotografia, scultura e pittura. A Friedman si deve una delle prime mostre su Carlo Mollino. Ma lui è famoso in tutto il mondo in particolar modo per i suoi meravigliosi vetri […]

Barry Friedman, detto anche “the eclectic eye”, è un rampante mercante d’arte americano, che per circa quarant’anni si è occupato di arti decorative, design, fotografia, scultura e pittura. A Friedman si deve una delle prime mostre su Carlo Mollino. Ma lui è famoso in tutto il mondo in particolar modo per i suoi meravigliosi vetri italiani: si saliva al terzo e quarto piano della Barry Friedman LTD, e in una stanza ad hoc, in teche di vetro, erano conservati vasi rarissimi provenienti da Venezia. Ma Mr. Friedman si è stancato e ha deciso di godersi i suoi primi settanta anni con la famiglia, rimembrando i grandi acquisti fatti anche in viaggi lontani. Così a fine marzo la sua galleria newyorkese sulla 26th Street di Chelsea ha chiuso i battenti.
Ora da Christie’s al Rockfeller Center si è tenuta l’asta della collezione di Friedman: presenti tante teste canute e due soli giovanotti, che hanno cercato di accaparrarsi vetri meravigliosi nipponico-italiani. Anche Francesco Bonami ci ha tenuto ad andare ad ammirare le vivaci creazioni di Napoleone Martinuzzi. E lotti più interessanti erano proprio i vetri italiani dagli anni Venti: come da copione, prezzi da capogiro per le meraviglie “made in Italy”. In esposizione c’erano svariate vetrinette dedicate a Martinuzzi: con vetrine divise per colore, con una serie di vasi verdi smeraldo da lasciare senza respiro. Notevole il Modello 3273, un importantissimo vaso pulegoso di Martinuzzi per Venini del 1930 circa, detto anche “Dieci Anse” o “Anfora del Vittoriale” poiché il Vate D’Annunzio, grande ammiratore e mecenate del Martinuzzi, gliene commissionò almeno uno. La base d’asta era bassa ($50-70mila) e il prezzo finale $233mila.
Splendida anche la lampada da tavolo, Modello 9009, ancora di Martinuzzi per Venini, in vetro incamiciato con dettagli in pasta di vetro. I colori sono elegantissimi: crema e rosso. Prezzo raggiunto: $18.750. Di Fulvio Bianconi, noto al pubblico più attento per i suoi famosi “pezzati”, si annoveravano invece tanti “Fazzoletti” anni ’50. Più severo, ma ugualmente bello il vaso grigio e oro di Flavio Poli e Alfredo Barbini per Barovier Seguso Ferro del 1936, acquistato per $57,500. Meno conosciuti, ma brillanti e armoniosi, i vasi blu di Cirillo Maschio, due vasi anfora azzurri in asta a $4000-6000.
Infine, non per merito, ma per origine, tra gli artisti viventi più riconosciuti c’è Yoichi Ohira, un giapponese a Venezia per trentotto anni, i cui lavori sono conservati, solo per citare qualche nome, al Metropolitan Museum e al Victoria and Albert Museum. Il suo Foglie di Ninfee N. 23 – Ricordo di Roma del 2005, eseguito dal Maestro Andrea Zilio e dal Maestro Giacomo Barbini, con murrine e vetro granuloso è un vero “masterpiece”: ed è stato acquistato per $27.500.

– Viola Romoli

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