Il ritorno delle Invasioni Digitali, armati di tablet e smartphone. Network partecipati per valorizzare i beni culturali d’Italia (e non solo)

“Crediamo che l’applicazione al settore dei beni culturali delle nuove forme di comunicazione partecipata e della multimedialità, sia da considerare una occasione irrinunciabile per garantire la trasformazione delle istituzioni culturali in piattaforme aperte di divulgazione, scambio e produzione di valore…”. Comincia così il Manifesto di Invasioni Digitali, intelligente progetto di divulgazione, pensato per mettere in rete, in maniera partecipata, […]

Crediamo che l’applicazione al settore dei beni culturali delle nuove forme di comunicazione partecipata e della multimedialità, sia da considerare una occasione irrinunciabile per garantire la trasformazione delle istituzioni culturali in piattaforme aperte di divulgazione, scambio e produzione di valore…”. Comincia così il Manifesto di Invasioni Digitali, intelligente progetto di divulgazione, pensato per mettere in rete, in maniera partecipata, le migliaia di siti, musei, spazi e beni culturali che descrivono la bellezza del nostro Paese. Un mega network, fatto per la gente e dalla gente, che da quest’anno si estende anche oltre i confini nazionali.
Il tema è quello dell’open access e degli open data, in un percorso di sensibilizzazione delle istituzioni all’utilizzo di internet e dei social media, veicoli fondamentale per la ibera condivisione di immagini e testi. A favore di un’ampia valorizzazione del nostro patrimonio.
Come funziona il tutto? Singole persone, o più spesso gruppi, si candidano a diventate “invasori” di un luogo, incaricandosi di condividerne aspetto, informazioni, suggestioni, video, commenti, fotografie. Essenziale l’equipaggiamento tecnologico: fotocamere, videocamere, smartphone, tablet, utili per il reperimento e il caricamento dei dati, anche in tempo reale.

Invasioni Digitali

Invasioni Digitali

Gli invasori compilano il modulo apposito, pianificano l’invasione, si occupano della comunicazione e dell’organizzazione, promuovono tramite blog, siti e social, creano un evento su Eventbrite o Facebook e diffondono un comunicato stampa, avendo l’accortezza di usare gli hashtag ufficiali (#invasionidigitali o #digitalinvasions per i contenuti in inglese), a cui aggiungerne altri specifici. Il tutto sempre in collaborazione con lo staff, che coadiuverà ogni singolo blitz. I materiali prodotti in loco saranno aggregati sul portale www.invasionidigitali.it, dove è già attivo il calendario in progress e dove sono reperibili tutte le indicazioni pratiche. Il periodo di riferimento? Dal 24 aprile al 4 maggio 2014.
Una bella occasione per i tanti, straordinari territori d’Italia, spesso poco conosciuti eppure saturi di opere d’arte, complessi monumentali, beni paesaggistici, giardini, piazze, palazzi storici e collezioni museali. Inaccessibili ai più, ma, grazie al web, raccontati oltre ogni frontiera.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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