Le illusioni spaziali di Giuseppe Pietroniro

Studio Geddes, Roma – fino al 30 marzo 2014. Per la serie di mostre “Private” è il turno di Giuseppe Pietroniro. Che con i suoi lavori riesce ad affascinare lo spettatore, iniziandolo ai misteri dello spazio.

I lavori esposti, eseguiti scegliendo tonalità metalliche e un asciutto bianco e nero, mostrano la capacità di Giuseppe Pietroniro (Toronto, 1968; vive a Roma) di rinnovare il proprio stile. Stupisce Modular, il grande lavoro site specific dipinto sulla parete, scandito da forme geometriche. Illudendo di dilatare e moltiplicare lo spazio, l’opera attiva una riflessione sui concetti di profondità e volume, per scardinare la convenzionale percezione dello spettatore. La serie di quarantotto piccoli moduli, invece, è l’antecedente in miniatura del grande landscape. Segue un piccolo paesaggio, posto d’innanzi a una trave argentea alle cui estremità vi sono due specchi. Questo lavoro – seguendo il solco della poetica di Pietroniro – sembra quasi materializzare il percorso che la luce compie dall’immagine allo sguardo. Se l’argento registra la luce su carta fotografica, Pietroniro getta l’argento vivo sulla superfice delle foto. Forse tutto per dire che non c’è immagine che non sia suscettibile di ulteriore, misterioso, sviluppo?

Martina Adami

Roma // fino al 30 marzo 2014
Giuseppe Pietroniro – Modular l’opera
STUDIO GEDDES
Via del Babuino 125
06 6781463
[email protected]
www.silviageddes.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Martina Adami

Martina Adami

Critica e curatrice, vive e lavora a Roma. Ha collaborato con l’Istituto Nazionale per la Grafica alla digitalizzazione e archiviazione della collezione video, nonché alla realizzazione di diverse mostre. Nel 2011 è stata corrispondente da Londra per: Exibart, Exibart International…

Scopri di più