A Roma, tra i capannoni del Mandrione, sta per aprire la nuova Fondazione per l’Arte. 260mq di residenze e spazi espositivi. Ecco le prime anticipazioni

Ecco le prime foto: Roma avrà presto una nuova fondazione d’arte contemporanea, che si aggiungerà alle più o meno attive fondazioni private (Nomas, Depart, Giuliani, Pastificio Cerere e altre) che sono nate e cresciute negli ultimi anni in città. Per ora il nome è Fondazione per l’Arte, molto diretto. Si tratta di un’entità che esiste […]

Ecco le prime foto: Roma avrà presto una nuova fondazione d’arte contemporanea, che si aggiungerà alle più o meno attive fondazioni private (Nomas, Depart, Giuliani, Pastificio Cerere e altre) che sono nate e cresciute negli ultimi anni in città. Per ora il nome è Fondazione per l’Arte, molto diretto. Si tratta di un’entità che esiste già da alcuni anni e che già ha fatto capolino in alcune produzioni di opere e mostre (come ad esempio quella in cui, lo scorso anno, l’arte contemporanea è arrivata in forze ai Fori Imperiali a cura di Vincenzo Trione). Ora si cambia tutto perché la Fondazione, presieduta da Ilaria Bozzi, di una dinastia di importanti editori, e vicepresieduta dall’imprenditore Flavio Ferri, sta per trovare spazio in alcuni affascinanti capannoni industriali nell’area del Mandrione, pasolinianissimo distretto né centro né periferia, stretto tra un antico acquedotto e la ferrovia.
Il progetto artistico è ancora in divenire e i titolari si sono circondati di un gruppo di lavoro per dare un taglio peculiare alle attività della fondazione. Sarà residenza, sarà spazio espositivo, sarà piattaforma di sfida volta per volta per un curatore diverso, sarà stage per discipline tangenti all’arte contemporanea come il teatro, la musica, la danza. E forse sarà un po’ tutto questo, lo sapremo tra non molto, visto che la partenza delle attività dovrebbe attestarsi al prossimo maggio. Nel frattempo possiamo anticipare le dimensioni della struttura: un open space da 260 mq con soffitti alti 7 metri. I lavori saranno seguiti da un grande artista contemporaneo (Alfredo Pirri è un grande indiziato, ma per ora nulla è ufficiale) in modo da restituire agli spazi, probabilmente attraverso il sapore del legno, il senso della storia di questi volumi che un tempo erano appunto falegnamerie. Interessante pensare che in questa insolita Roma industriale e artigianale potrebbe crearsi un distretto creativo (ma soprattutto produttivo) da seguire con interesse. Qui ci sono ancora artigiani di qualità, che per la loro abilità sono sempre più spesso fornitori di artisti e musei che dunque bazzicano l’area con frequenza. Proprio di fronte agli spazi della nuova Fondazione, poi, ci sono studi creativi come quello dei fotografi Mammanannapappacacca, impegnati ultimamente anche in interessanti iniziative di solidarietà.

www.fondazioneperlarte.org

L'accesso alla strada della fondazione

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