Onufri Prize 2013, alla guida c’è il torinese Claudio Cravero. Dodici finalisti alla Galleria Nazionale di Tirana e un solo vincitore. Tessendo l’elogio del dubbio

Si chiama Onufri, come il celebre pittore di icone, attivo tra l’Albania e la Macedonia nel XVI secolo. E nel segno del rispetto di un’antica tradizione culturale, il celebre premio – organizzato ogni anno dalla Galleria Nazionale delle Arti di Tirana – si rivolge al contemporaneo, alla scena dei talenti emergenti e mid career. Un’occasione […]

Si chiama Onufri, come il celebre pittore di icone, attivo tra l’Albania e la Macedonia nel XVI secolo. E nel segno del rispetto di un’antica tradizione culturale, il celebre premio – organizzato ogni anno dalla Galleria Nazionale delle Arti di Tirana – si rivolge al contemporaneo, alla scena dei talenti emergenti e mid career. Un’occasione importante, che il Museo, sotto gli auspici del Ministero della Cultura, riserva ai finalisti selezionati tramite application.
Non solo artisti albanesi, però: tutte le nazionalità sono accolte, nel tentativo di attivare un osservatorio internazionale sull’attualità, chiedendosi in che direzione sta andando la ricerca artistica e come si stanno evolvendo le grandi questioni culturali del presente.
Curatore italiano, come per l’anno scorso, per questa ventesima edizione: dopo  Daniele Capra è Claudio Cravero – entrambi collaboratori della prima ora di Artribune – ad occuparsi del coordinamento e dell’impianto teorico. Elogio del Dubbio è il tema proposto per quest’anno: “A livello sociale, specie nell’ultimo decennio”, spiega Cravero, “il dubbio coinvolge inevitabilmente quasi tuè tti. Le certezze di un lavoro stabile e duraturo non ci sono più (almeno nei paesi della vecchia Europa). Ma anche nei Paesi di quello che ormai è considerato a pieno titolo l’Ex Est Europeo, dove le nuove forme di democrazia si scontrano tra il desiderio di apprendere dai modelli occidentali e la forte tradizione culturale in parte ancora radicata tra le diverse generazioni. In questi paesi i sogni e le utopie del cambiamento sembrano in un certo senso a un punto di stallo. Di “dubbio” appunto”.
E l’arte contemporanea? Con un riflesso esatto tra la condizione sociale e quella della scena artistica, il grande impasse generazionale assume un carattere diffuso, in quanto tensione indistricabile tra disillusione e voglia di ricostruzione. Un’incertezza contingente, in cui la fuga verso il futuro e quella verso il passato scompaiono, in favore di un presente assoluto. Chance o condanna?
Intorno a queste riflessioni si è articolato l’evento, di cui si potrà leggere l’esito formale nella mostra in programma per il prossimo 23 dicembre alla Galleria Nazionale. Qui esporranno i dodici artisti arrivati in shortlist, fino al 2 febbraio 2014. L’annuncio del vincitore è fissato per il 30 gennaio: una piccola cifra, circa 3.500 euro, per un titolo prestigioso che è, innanzitutto, occasione di confronto e di visibilità internazionale.

– Helga Marsala

National Gallery of Arts
Boulevard Deshmorët e Kombit
Tirana 1001 (AL)
+355.42226033
www.gka.al

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

Scopri di più