Ezio Gribaudo e il Concilio Vaticano II

Palazzo del Comune, San Mauro Torinese - fino al 10 gennaio 2014. I simboli del Concilio del 1963 tornano, riveduti e corretti, in una mostra celebrativa del pittore, scultore e grafico torinese. Per ribadire il legame ecumenico fra Oriente e Occidente.

Un anno fa Ezio Gribaudo (Torino, 1929) concludeva la nostra intervista, fattagli in occasione del suo 84esimo genetliaco, con queste parole: “Nel 1963, per la mia personale presso la Galleria del Cavallino di Venezia, ho fatto fare un testo ad Andreina Griseri sulla storia del Concilio”. Una mostra nella quale l’artista torinese esponeva un nuovo ciclo pittorico: oli su tela, collage su carta e, per la prima volta, flani, direttamente ispirati alle immagini viste alla televisione del concilio ecumenico Vaticano II, indetto da Papa Giovanni XXIII, aperto nell’ottobre del 1962 e protrattosi per più di due anni.
Oggi una mostra celebra i cinquant’anni trascorsi da quell’evento storico con un allestimento curato dalla figlia Paola e da Ioannis Kantzas, e con un catalogo edito da Skira con testi inediti di don Andrea Pacini e Ivan Fassio, oltre a un’antologia di testi, da Albino Galvano a Luigi Carluccio. “Quasi diario in margine a letture attuali”, scriveva allora la Griseri di queste iconografie così originali, “fogli di taccuino squisitamente trasportati per intimismo ammiccante Loro steso a foglia sottile, i rossi alitanti, e più il ritmo teso delle mitrie a taglio fendente, quasi un omaggio ancora a Fontana”.
La maggiore novità della mostra veneziana era rappresentata proprio dai flani: scarti tipografici usati per contenere un’informazione destinata alla stampa, al largo consumo, e poi distrutti. Particolari stampi che l’artista torinese utilizzava come supporto e contenitore dell’intervento pittorico, e che ritornano anche in questa mostra, Ezio Gribaudo e il Concilio Vaticano II. Tra l’Imperatore Santo e Papa Wojtyla, un titolo che ribadisce l’importanza del legame ecumenico tra Oriente e Occidente, molto caro al piemontese cardinale Carlo Maria Martini. Un legame che è sottolineato dall’accostamento delle opere di Gribaudo, in cui raffigura i simboli arabescati dell’adunanza ecumenica, che ha impresso una svolta alla presenza della Chiesa nel mondo moderno, alle antiche icone greche di bizantina memoria.

Ezio Gribaudo - Il Concilio Vaticano II - veduta della mostra presso il Palazzo Comunale, San Mauro Torinese 2013

Ezio Gribaudo – Il Concilio Vaticano II – veduta della mostra presso il Palazzo Comunale, San Mauro Torinese 2013

Il percorso è tutto un richiamarsi ai grandi eventi del 2013, in particolare l’Anno della Fede indetto da Papa Benedetto XVI, il cinquantenario del Concilio Vaticano II e l’Anno costantiniano, oltre alla futura canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II, che con Giovanni XXIII sarà proclamato santo il prossimo 27 aprile 2014. Con un omaggio anche all’attuale Papa Francesco, rappresentato da un calice che, in quanto simulacro dell’Eucarestia, è anche portatore dell’evangelizzazione nel mondo.
I Simboli del Concilio di Ezio Gribaudo si susseguono, poi, tra mitrie cardinalizie e paramenti sacri, ma visivamente aggiornati. Come a voler ribadire la volontà di rinnovamento della Chiesa nella continuità della tradizione.

Claudia Giraud

San Mauro Torinese // fino al 10 gennaio 2014
Ezio Gribaudo – Il Concilio Vaticano II
a cura di Paola Gribaudo e da Ioannis Kantzas
Catalogo Skira
PALAZZO COMUNALE
Via Martiri della Libertà 150
335 216045

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

Scopri di più