La Venezia (im)possibile di Ludovico De Luigi

Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia – fino al 1° dicembre 2013. Nella Galleria di Piazza San Marco, una mostra antologica per festeggiare gli ottant’anni di uno (s)vedutista e veneziano doc. Immagini vivide, perturbanti, forse fin troppo ammiccanti.

Nella mostra che precede la consueta collettiva di giovani artisti, Bevilacqua La Masa sceglie di dedicare i locali della Galleria di Piazza San Marco alla celebrazione di un pittore simbolo della venezianità, con tutte le sue passioni, paure e ossessioni: Ludovico De Luigi (Venezia, 1933). La sua è una produzione sviluppatasi negli ultimi cinquant’anni, che conserva però stabile al centro il mito della Serenissima, di volta in volta sottoposto a ironiche e inquietanti mutazioni, sempre aggiornate agli immaginari condivisi (e distopici) dei singoli periodi storici.
Tra gli Anni Sessanta e Settanta, piazze e calli sono invase da fantasmi, enormi insetti o perturbanti figure di sogno, echi di una tradizione letteraria che ha da sempre visto in Venezia la culla di un incanto ammaliante, dolce e mortifero. Ma già dalla fine degli Anni Settanta, le sue vedute sono sconvolte ulteriormente dall’inquinamento e dai disastri meteorologici, nella sempre più incontrollata evoluzione delle tecnologie che piomba sulla Laguna con prospettive catastrofiche. I suoi quadri diventano così metafore ma anche denunce di una incuria diffusa, di una smania di fare e consumare che deturpa la città. E negli ultimi decenni saranno proprio le icone del consumismo a intasare porte e canali, a sventrare e rovesciare le strutture architettoniche.

Questo percorso storico è ricostruito attentamente da Enzo Di Martino, che dispone in linea cronologica oltre trenta dipinti e tre sculture. In queste ultime si percepisce più intensa la vena giocosa di De Luigi, ma soprattutto quella tendenza a mescolare (o semplicemente giustapporre) contemporaneità e tradizione. Come nota Di Martino, il suo stile è un abile mix tra il capriccio e la pop art, capace anche di servirsi di strumenti tecnologici (l’emulsione della tela programmata al computer) per potenziare la resa dell’insieme.
L’arte di De Luigi, insomma, colpisce nel segno e lo fa con costanza, ma solleva anche alcuni problemi più profondi, legati alla natura stessa del fare artistico. Perché in primo luogo la sua tecnica è spiccatamente eclettica, e si limita a remixare esperienze in larga parte già acquisite, con risultati accattivanti ma spesso privi di una reale profondità. E anche nel farsi tramite di paure e ossessioni condivise, l’autore strizza abilmente l’occhio alle aspettative dello spettatore, contraddicendo così quella concezione che vorrebbe nell’artista l’apritore di nuove vie, e non il semplice interprete dello spirito (frustrato) del suo tempo.

Simone Rebora

Venezia // fino al 1° dicembre 2013
Ludovico De Luigi – Mostra antologica
a cura di Enzo Di Martino
Catalogo Bevilacqua La Masa
FONDAZIONE BEVILACQUA LA MASA
Piazza San Marco 71c
041 5237819
[email protected]
www.bevilacqualamasa.it

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Simone Rebora

Simone Rebora

Laureatosi in Ingegneria Elettronica dopo una gioventù di stenti, Simone capisce che non è questa la sua strada: lascia Torino e si dedica con passione allo studio della letteratura. Novello bohémien, s’iscrive così alla Facoltà di Lettere a Firenze, si…

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