Giocare con l’arte disegnando sui marciapiedi coi gessetti. Da Napoli a Milano il progetto Up@Giotto con Alessandro Ceresoli e gli A12, per opere effimere e collettive

Nelle scorse ore è andato in scena a Napoli, nella piazza antistante l’Accademia di via Bellini. Domenica 13 ottobre sarà la volta di Genova, negli spazi esterni di Villa Croce: tappa intermedia Milano, sabato 12. Appuntamento nella nuova piazza Gae Aulenti alle 15 – sempre che non piova! – con Up@Giotto, progetto di arte relazionale […]

Nelle scorse ore è andato in scena a Napoli, nella piazza antistante l’Accademia di via Bellini. Domenica 13 ottobre sarà la volta di Genova, negli spazi esterni di Villa Croce: tappa intermedia Milano, sabato 12. Appuntamento nella nuova piazza Gae Aulenti alle 15 – sempre che non piova! – con Up@Giotto, progetto di arte relazionale in forma di gioco proposto da Alessandro Ceresoli e gli architetti dello studio A12, già in transito alla Biennale di Venezia, anzi alle biennali. Quella d’arte nel 2003 e quella di architettura architettura nel 2000 e 2008.
Un mazzo da quaranta carte, in puro stile italiano, più una “matta” dedicata alla città ospite di un’iniziativa destinata a circolare lungo lo Stivale per un anno intero, forte dell’avventura sperimentale condotta nel 2010 a Città del Messico. Ogni carta ritrae un oggetto, un luogo, un concetto: una parola da ritrarre con gessetti colorati direttamente sul selciato. Ad affrontarsi un numero variabile di improvvisati madonnari, suddivisi in squadre all’interno delle quali – a turno – uno disegna, gli altri indovinano il soggetto. Vince la squadra che ne azzecca di più, questo è logico; già, ma cosa? Quello che, in fondo, ottengono tutti i partecipanti: un’esperienza di immersione in se stessi, recupero di una pratica infantile che accomuna tutte le generazioni, gesto liberatorio frutto di una controllata ma liberatoria trasgressione. E al tempo stesso il cambio di prospettiva, con la città guardata secondo altri coni ottici: vissuta in modo dilatato, da una prospettiva – ribassata! – per tutti inusuale; arricchita dall’aspetto relazionale che è la forza del gioco, di tutti i giochi, e porta a contatto conoscenti e perfetti sconosciuti, amici e amanti, genitori e figli. Sempre si vince, ad Up@Giotto. Si vince uno spazio altrimenti negato, un tempo finalmente spensierato. Preziosissimo nel suo essere effimero, destinato a sciogliersi con la velocità di un disegno con il gesso lasciato sul marciapiede.
Per informazioni sulle tappe di Up@Giotto, prenotarsi al gioco e verificare eventuali cambi di location e orario: [email protected]. Oppure cercate il gruppo Facebook dedicato al progetto.

– Francesco Sala

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