Banksy, esplosione virale a New York. Dal banchetto di Central Park al camion dei peluche

I video ufficiali che documentano due delle recentissime performance di Banksy, pensate per New York. Mentre proseguono a ritmo sostenuto le sue azioni in incognito, sparse per la Grande Mela, rivediamo quello che è accaduto nella scorsa settimana

Passano, sbirciano, qualcuno si ferma un paio di secondi, poi tirano dritto. I newyorchesi in transito lo scorso sabato in zona Central Park, probabilmente non erano molto interessati all’arte; oppure erano molto diffidenti. Fatto sta che nessuno, o quasi, s’è lasciato sedurre dalle piccole tele in bella mostra sul banchetto sorvegliato da un anziano signore, accovacciato sulla sua sediolina. Eppure il marchio di fabbrica di Banksy era inequivocabile: riproduzioni di suoi celebri stencil e graffiti, venduti per strada, anzichè dentro una galleria. E a prezzi politici: 60 dollari appena, per portarsi a casa un originale. Ma che di originale si trattasse, la gente non lo sapeva. Scambiarli per simpatici fake era facile facile. Da qui, probabilmente, l’insucesso clamoroso: solo tre acquirenti, nell’arco di una giornata intera, per soli 420 euro di cassa.

Banksy, Art sale - New York, 2013

Banksy, Art sale – New York, 2013

E se Repubblica ha parlato del fallimento di un “test di popolarità”, con l’artista snobbato dalla folla, a noi pare che l’esperimento sia, invece, riuscuitissimo: il sabotatore di Bristol, che da settimane sta contagiando Nyc con le sue azioni virali, attraverso un format espositivo nomade, indipendente, diffuso e performativo, ha in realtà centrato l’obiettivo: giocare con la fragilità del sistema stesso e la sua natura superficiale, in cui poco conta la sostanza e moltissimo il contesto. E così, l’ingenuo passante conformista s’è giocato la possibilità di avere un pezzo originale, per un pugno di dollari appena. Niente di nuovo? Certo che no. Un misto di ironia street, impertinenza situazionista, estetica relazione e assunti duchampiani. Ma quel che doveva accadere è accaduto, con tanto di notizia spalmata su tutte le testsate.

Insieme al video ufficiale dell’operazione “bancarella”, ecco anche quello di Sirens of the lambs, altra performance portata in giro per New York nei giorni scorsi: un camioncino zeppo di peluche, targato “Farm Fresh Meats”, portava un allegro sconquasso in città, diffondendo i versi striduli delle piccole creature, affacciate sulla strada. Dolci bestioline da coccolare o carni fresche in direzione mattatoio? Divertante ed inquietante, come tutte le denunce creative di Mr. Banksy. Per alcuni opere d’arte, per altri semplici trovate. Sicuramente straordinarie esche per i media e il grande pubblico: milioni di click sui video delle performance di questi giorni e una rassegna stampa da fare invidia al più istituzionale degli artistar.

Helga Marsala

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

Scopri di più