A Milano debutta Brerart. Fare sistema per competere in un mondo globalizzato: grandi ambizioni per il progetto che mette in rete oltre 80 location attorno allo storico quartiere dell’arte

Brera prova a tornare protagonista nella disorientata Milano dell’Arte Contemporanea. Da domani e fino al 27 ottobre BRERART vede più di 400 artisti, alcuni giovanissimi, confrontarsi su temi dominanti, il cui fulcro, per questa prima edizione, è rappresentato dalla ricerca sugli Anni Sessanta, i quali – come ha voluto sottolienare il suo Presidente, Oddone Sangiorgi […]

Brera prova a tornare protagonista nella disorientata Milano dell’Arte Contemporanea. Da domani e fino al 27 ottobre BRERART vede più di 400 artisti, alcuni giovanissimi, confrontarsi su temi dominanti, il cui fulcro, per questa prima edizione, è rappresentato dalla ricerca sugli Anni Sessanta, i quali – come ha voluto sottolienare il suo Presidente, Oddone Sangiorgi – hanno in se stessi la forza di riaffermare l’identità culturale italiana su base universale. Il focus sui Sessanta è ripreso da Claudio Cerritelli ne “Il mito degli Anni Sessanta, respiro innovativo delle Gallerie d’arte” e da Francesco Tedeschi che ha curato “193 e dintorni” per le  Gallerie d’Italia.
Il cuore dell’Arte di Brera fa sistema e dall’Accademia di Belle Arti 80 locations si divincolano dal concetto astratto e ripetutamente evocato di fare rete e diventano realtà di una concreta e possibile collaborazione sinergica non solo fra gallerie d’arte, istituzioni pubbliche, musei, fondazioni e associazioni culturali, ma anche fra negozi di design, enogastronomici ed hotels. Fra questi il Carlyle, che ospita quattro degli artisti di fama internazionale lanciati da Tina B., il più famoso Festival di Arte Contemporanea di Praga. Per Lina Sotis, madrina della manifestazione, Brera è il quartiere più solidale di Milano. Ed è proprio in questo quartiere, così meraviglioso ed affascinante, che nasce BRERART con le sue locations che vanno dal San Carpofaro al TOI Theater of Immagination (Storico Teatro delle Erbe di Milano) di Leo Burnett, al Circolo Filologico Milanese, alla Fondazione D’Ars, all’Enoteca Cotti, alla Galleria Utopa 19, allo SpyHair ed alla nuova Residenza Monté 16.
Dalla Pop Art di Andy Warhol a Palazzo Reale, al ‘Join the Renaissance’ di Thomas Mustaki, Thomas Berra e Domenico Angione, fino a Conta-Mination e all”On Group Exhibition’ a cura di Chiara Canali, Milano riflette sull’Arte Contemporanea e sulle nuove tecnologie, come strumento di creazione estetica, capace di modificare profondamente non solo i modelli di produzione dell’opera, ma anche le modalità relazionali fra l’artista ed il suo pubblico. Paese ospite di questa prima edizione è il Venezuela che, attraverso un vero e proprio progetto di scambio, porta a Milano una selezione di opere di poco più di venti artisti, fra i quali Mirla Soto, Alicia Velasco, Conrado Pittari, Linda Morales.
BRERART è anche Cibarte, ché non dimentica i temi dell’Expo 2015 e con il progetto presentato da Arte da Mangiare ed Amma Eventi fa diventare quattro locations d’eccezione, tappe di un percorso ambientale e alimentare. I prossimi artisti sono infatti i cibartisti come Cesare Gozzetti, Gabriele Sechi, Rossella Ramanzini, Fabrizio Tedeschi.

Dia Pellegrino

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