Una prigione, altro che college. È l’edificio per studenti progettato a Islington da Stephen George and Partners il più brutto dell’anno in Gran Bretagna. E in Italia chi votate?

“Illuminazione naturale pressoché inesistente, scarsissima attenzione alla privacy, molte stanze prive di affaccio esterno. Più che un alloggio per studenti, sembra una prigione: fatichiamo ad immaginare come un edificio simile sia proponibile per l’occupazione umana”. Non ha avuto troppi dubbi, la giuria, ad assegnare la Carbuncle Cup all’edificio al 465 di Caledonian Road, un alloggio […]

Illuminazione naturale pressoché inesistente, scarsissima attenzione alla privacy, molte stanze prive di affaccio esterno. Più che un alloggio per studenti, sembra una prigione: fatichiamo ad immaginare come un edificio simile sia proponibile per l’occupazione umana”. Non ha avuto troppi dubbi, la giuria, ad assegnare la Carbuncle Cup all’edificio al 465 di Caledonian Road, un alloggio per studenti progettato nel quartiere londinese di Islington da Stephen George and Partners per l’University College London.
Un alloro da esibire nel curriculum? Non troppo, se è vero che il “riconoscimento”, assegnato dalla prestigiosa rivista Building Design, va ogni anno all’edificio ritenuto il più brutto della Gran Bretagna. Ad indorare – in parte – l’amara pillola, il fatto che la Carbuncle non risparmi neppure i grandissimi nomi: lo scorso anno, per dire, toccò a Sir Nicholas Grimshaw. Agguerritissima comunque la pattuglia dei finalisti, che quest’anno vedeva schierati il Castle Mill housing di Frankham Consultancy Group, l’Avant Garde di Stock Woolstencroft, il Redcar Beacon aka the Vertical Pier di Smeeden Foreman Architects, il Porth Eirias Watersports Centre di K2 Architects ed il Premier Inn di Hamiltons.
E in Italia? Che aspettate a dire qual è a vostro parere l’edificio più brutto dell’anno? I commenti sono a vostra disposizione…

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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