Video-arte a New York, con un’opera site-specific per il nuovo store Hugo Boss. Una maxi-proiezione di Marco Brambilla, con visioni che mescolano la pace del Central Park al caos di Columbus Circle

È fatta così la Grande Mela: poche centinaia di metri – in questo caso ridotte a decine – e il paesaggio urbano cambia radicalmente; in un twist che aggiorna costantemente ritmi, suoni, profumi, atmosfere e colori. Scontri visivi che esplodono in forma di paradigma all’incrocio tra Broadway e l’Eight Avenue, là dove il funambolico caos […]

È fatta così la Grande Mela: poche centinaia di metri – in questo caso ridotte a decine – e il paesaggio urbano cambia radicalmente; in un twist che aggiorna costantemente ritmi, suoni, profumi, atmosfere e colori. Scontri visivi che esplodono in forma di paradigma all’incrocio tra Broadway e l’Eight Avenue, là dove il funambolico caos di Columbus Circle si spegne nella placida e lussureggiante meraviglia del Central Park. Da un lato c’è uno tra gli incroci più trafficati di Manhattan, piazza consacrata allo shopping; dall’altro la verde isola del relax metropolitano. Il giorno e la notte, ricondotti a unità in Anthropocene, video con cui Marco Brambilla codifica i differenti stimoli visuali in una rinnovata sintesi poetica. Visto dall’alto e opportunamente accelerato, il traffico attorno alla statua che saluta Cristoforo Colombo assume l’immagine di un impazzito yo-yo, mentre la mappatura delle fonti di calore permette di disegnare una inedita e fantasmagorica fotografia del parco: con i gialli e i rossi accesi dell’erba che brillano e pulsano nel contrasto con l’austero e romantico bianco e nero dei palazzi circostanti.

Un ribaltamento di ruoli, con la città a spegnersi in un buio artefatto e magnificamente estetizzato, là dove la natura frigge di energia allo stato puro. Un bombardamento ottico chiamato a festeggiare, fino al prossimo 30 settembre, la fresca apertura del nuovo negozio monomarca di Hugo Boss, il più grande degli States con i suoi 4.500 metri quadri. Un punto vendita affacciato naturalmente su Columbus Circle, all’interno di un Time Warner Center che per la prima volta apre le proprie porte all’arte contemporanea: sono tre i maxi-schermi sospesi da 9 metri per 12 a mandare in loop ogni sera, fino al 30 settembre, l’opera di Brambilla. Diffusa in modo virale sulla rete attraverso il progetto Be part of the art, con il pubblico invitato a instagrammare e trasmettere la propria visione dell’installazione marcando con l’hashtag #HBNYC.

– Francesco Sala


Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Francesco Sala

Francesco Sala

Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di…

Scopri di più