Shimamoto per una nuova apertura altoatesina

Dar vita ai colori conservando, nella loro materialità, la bellezza. In estrema sintesi, è questa la poetica del recentemente scomparso Shozo Shimamoto. La cui opera apre - fino al 14 settembre - la programmazione della Galerie Hofburg di Bressanone.

L’apertura di una nuova galleria, specie in Alto Adige, è un segnale in controtendenza rispetto all’andamento recente. È Shozo Shimamoto (Osaka, 1928-2013), scomparso il 25 gennaio scorso, a far decollare la Galerie Hofburg. Si apre quindi con uno dei più importanti artisti giapponesi del secondo dopoguerra, e in particolare con una ventina di opere, realizzate nel periodo che va dagli Anni Cinquanta a oggi. Ci sono le tele materiche di grandi dimensioni, le arcinote Crash Bottle – quelle realizzate con il lancio, sulla superficie della tela, di bottiglie di colore e frammenti di vetro -, disegni e lavori molto particolari, come le lacche su carta, di grande impatto estetico e poetico. Il nome di Shimamoto è legato alla creazione, nel 1957, del Gruppo Gutai insieme a Jiro Yoshihara. Le idee contenute nel manifesto del movimento, che dal Giappone s’irradierà per tutto l’Occidente, furono l’innesco per una nuova e inedita pulsione pittorica.

Claudio Cucco

Bressanone // fino al 14 settembre 2013
Shozo Shimamoto
a cura di Vittoria Coen
GALERIE HOFBURG
Hofgasse 5 / Via Vescovado 5
0472 832080
[email protected]
www.kompatscher.eu

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Claudio Cucco

Claudio Cucco

Claudio Cucco (Malles Venosta, 1954) attualmente è residente a Rovereto. I suoi studi di Filosofia sono stati fatti a Bologna, è direttore della Biblioteca di Calliano (TN) e critico d’arte. S’interessa principalmente di arte contemporanea e di architettura e dell’editoria…

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