Ricominciano a volare i martelletti delle aste. E a New York tocca a Phillips aprire le danze, con l’asta Under the influence: nomi noti accanto a giovani promesse, e un po’ di Italia…

Cresce l’attesa nel mercato dell’arte globale per l’arrivo della stagione autunnale a New York. Il primo appuntamento del fitto calendario delle vendite all’incanto è quello del 19 settembre, quando la casa d’aste Phillips aprirà le danze nella Grande Mela con l’asta dal titolo Under the influence. E all’evento la casa d’aste si presenta con un […]

Cresce l’attesa nel mercato dell’arte globale per l’arrivo della stagione autunnale a New York. Il primo appuntamento del fitto calendario delle vendite all’incanto è quello del 19 settembre, quando la casa d’aste Phillips aprirà le danze nella Grande Mela con l’asta dal titolo Under the influence. E all’evento la casa d’aste si presenta con un team rinnovato, dopo la recente nomina a direttore e specialista d’arte contemporanea Internazionale di Martin Klosterfelde, ex gallerista con alle spalle una vasta esperienza maturata nella sua galleria di Berlino chiusa lo scorso luglio dopo 18 anni di vita. La vendita presenta una selezione prestigiosa e articolata degli ultimi 50 anni, che include icone del dopoguerra, classici datati anni ’80, come le opere di maestri del calibro di  Andy Warhol o di Jean-Michel Basquiat, accanto ai lavori di artisti emergenti. 265 i lotti che andranno in asta con una stima di pre-vendita bassa di quasi 4 milioni di dollari.
Tra gli highlight in catalogo si segnalano Untitled (Drawings Off The Wall), 2011, di Oscar Murillo; Vague Longings, 2009, di Mark Flood; Untitled, 2008, di Guyton\Walker; Joao Pença Bem, 2012, di Os Gêmeos; Cosmic Soul Mate, 2010, di Rashid Johnson; Untitled, 2010, di Ned Vena; e Light of Wave, 1994, di Yayoi Kusama. E poi Three Women (Light I, II, III), 2005, di Christopher Wool, una serie superlativa di serigrafie stimata $200-300mila; Rubbermaid Step Stool, 2010, di Adam McEwen (in asta per la prima volta), noto per la sua capacità di reinventare oggetti di uso quotidiano e per l’audacia che dimostra nel realizzare sculture in grafite. Di rilievo la presenza italiana, da Lucio Fontana con Concetto Spaziale (Red), 1968, stimato $6-8mila, a Maurizio Cattelan, con Untitled, 2009, stimato $15-20mila; e infine Piero Golia (classe 1974), di origini partenopee ma che vive e lavora a Los Angeles dal 2002, di cui la Gagosian di Beverly Hills presenta  Constellation Painting #10, 2011, stimata $15-20mila.

– Domenico Carelli

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