Teatro, musica e poesia nello spazio antistante il Museo per la Memoria di Ustica, a Bologna. Con Judith Malina, Balletto Civile, il Teatro delle Albe, Mariangela Gualtieri

L’installazione permanente di Christian Boltanski incornicia i resti dell’aereo abbattuto, nel Museo per la Memoria di Ustica di Bologna. Nel parco antistante, fino al prossimo 10 agosto, una serie di appuntamenti a ingresso gratuito fra teatro, musica e poesia ricorderanno la strage, nel segno dell’arte e della partecipazione civile: Arte memoria viva – Dalla verità […]

L’installazione permanente di Christian Boltanski incornicia i resti dell’aereo abbattuto, nel Museo per la Memoria di Ustica di Bologna. Nel parco antistante, fino al prossimo 10 agosto, una serie di appuntamenti a ingresso gratuito fra teatro, musica e poesia ricorderanno la strage, nel segno dell’arte e della partecipazione civile: Arte memoria viva – Dalla verità alla storia è il titolo del programma di iniziative che l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica promuove anche quest’anno. Alcune segnalazioni. Il Teatro delle Albe proporrà Pantani, affresco corale sull’Italia degli ultimi trent’anni, in cui Marco Martinelli mette in scena l’enigma di una società malata di delirio mediatico, affannata a creare e a distruggere quotidianamente i propri miti, come quello di Marco Pantani da Cesenatico, “lo scalatore che veniva dal mare”. Il “viaggio ascensionale verso la rivoluzione permanente”, invocato dal Living Theatre nel 1968 in Paradise Now, è richiamato dal lavoro presentato dai Motus, The Plot is The Revolution: lo spettacolo di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò ha la forma di un contest che mette a confronto Judith Malina e Silvia Calderoni, a partire dagli interrogativi che affollano la parola “rivoluzione”, sia a livello personale che in prospettiva più ampia, politica. È il tentativo di inseguire una trasformazione in nome dell’utopia, che qui si manifesta nel dialogo fra due irriducibili Antigoni.

Teatro delle Albe, Pantani - foto Fagio

Teatro delle Albe, Pantani – foto Fagio

Balletto Civile presenterà Creature, coreografia di Michela Lucenti ideata ad hoc per la rassegna, con musica originale eseguita dal vivo da Julia Kent, violoncellista e compositrice canadese. I danzatori di Balletto Civile, esperti nell’invasione coreografica di luoghi extrateatrali, svilupperanno il loro spettacolo in forma itinerante nello spazio del Giardino, sollecitando memorie personali in nome dell’urgenza del presente. A chiudere il programma sarà La notte di San Lorenzo, serata di poesia ideata da Niva Lorenzini, affidata quest’anno al Teatro Valdoca: Mariangela Gualtieri porterà in dono i propri versi, intrecciati a quelli di alcuni poeti amati (Pascoli, Rosselli, Borges, Pessoa), per l’occasione sarà affiancata dai giovanissimi poeti Nicola D’Altri e Roberta Sireno e dalla danzatrice Lucia Palladino. Ecco questo progetto speciale, nelle parole della poetessa: “Il relitto ci è apparso potentissimo nella sua determinazione a dirsi, a dire che quel dolore c’è stato e che resta, a dire che quei corpi erano vivi e che in quello scoppio, nei vivi rimasti, si è aperta una ferita senza guarigione: buchi e crateri per sempre, come in quella carlinga d’aereo. C’è una immensa dichiarazione di dolore, un faccia a faccia con esso, un guardare dritto nei suoi abissi inspiegabili e spesso così inspiegabilmente fecondi. Qui si è scelto il balsamo che già i greci praticavano così bene: il teatro, la poesia, la danza, l’arte. È qui che si edifica l’antidoto a quell’animale miserabile che non ha pietà, che nasconde e si nasconde, che può vivere nella menzogna e nella sopraffazione, e che purtroppo alberga anche dentro di noi”.

Michele Pascarella

www.ilgiardinodellamemoria.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Michele Pascarella

Michele Pascarella

Dal 1992 si occupa di teatro contemporaneo e tecniche di narrazione sotto la guida di noti maestri ravennati. Dal 2010 è studioso di arti performative, interessandosi in particolare delle rivoluzioni del Novecento e delle contaminazioni fra le diverse pratiche artistiche.

Scopri di più