Le Rooms di Sebastiano Mauri per il terzo appuntamento di Attese, a Milano: continua l’avventura di Tender to Young Art, quando il mondo dell’impresa incontra la giovane arte

Un player indipendente, di taglio internazionale, attivo del settore dell’asset management. Tendercapital nasce per volontà dell’imprenditore Moreno Zani e di un gruppo di manager con un solido background maturato presso importanti istituti finanziari italiani ed europei. Realtà giovane, duttile, ma in espansione, in cui lo spirito collaborativo si sposa con la competenza e l’esperienza sul campo. […]

Un player indipendente, di taglio internazionale, attivo del settore dell’asset management. Tendercapital nasce per volontà dell’imprenditore Moreno Zani e di un gruppo di manager con un solido background maturato presso importanti istituti finanziari italiani ed europei. Realtà giovane, duttile, ma in espansione, in cui lo spirito collaborativo si sposa con la competenza e l’esperienza sul campo. A unire filosofia aziendale e amore per l’arte contemporanea è a un certo punto Zani, che dell’arte punta a valorizzare alcuni aspetti comuni al suo progetto professionale: creatività, anticonformismo, sperimentazione, conoscenza, spinta verso il futuro, progettualità, intreccio tra etica ed estetica. Nasce così Tender to Young Art,  progetto a supporto dell’arte nuova, emergente e d’avanguardia. Ad affiancare Zani è il critico Francesca Alfano Miglietti: insieme hanno messo a punto una serie di eventi, dal taglio “nomade e flessibile”, che per il 2013 confluiscono nel ciclo Attese. Giunta già al terzo appuntamento, la rassegna presenta adesso Rooms, mostra di Sebastiano Mauri (Milano, 1972), ospitata dal prossimo 13 giugno, alle 21, negli spazi di Via Michele Faraday 21, a Milano. Di origine italo-argentina, Mauri ha vissuto e lavorato per anni tra Milano, New York e Buenos Aires, studiando cinema e vincendo, con i suoi cortometraggi, il Warner Brothers Award e il Martin Scorsese Post-Production Award. In mostra sei video, per la prima volta presentati insieme, ognuno dedicato a un luogo diverso. “Sebastiano Mauri usa gli strumenti del video come dichiarazione: l’inquadratura, il piano e il montaggio sono i mezzi attraverso i quali costruisce il suo sistema di relazioni tra immagini e individui e poetica”. Così, scrive Alfano Miglietti, che nell’introdurre il lavoro del giovane artista parla di “disinquadrature” e di “fuori fuoco”, per un incastro tra luci e ombre, “in cui l’immagine diventa leggibile, oltre che visibile”. Un’indagine sull’identità, tra dimensione umana e sociale, tra spiritualità precofenzionata e movimenti sottili dell’inconscio.

Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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