Versi democratici. Ivan chiama, sono in tanti a rispondere: e a Milano va in scena il primo Festival della Poesia di Strada

È un atto liberatorio, quello proposto dal primo Festival della Poesia di Strada: parole vive, che usciranno dai libri e dai circoli intellettuali per invadere lo spazio urbano, ad iniziare dai muri. Accade a Milano, il 3, 4 e 5 maggio: il Festival avrà il suo snodo centrale nel centro sociale Cantiere di via Monte […]

È un atto liberatorio, quello proposto dal primo Festival della Poesia di Strada: parole vive, che usciranno dai libri e dai circoli intellettuali per invadere lo spazio urbano, ad iniziare dai muri. Accade a Milano, il 3, 4 e 5 maggio: il Festival avrà il suo snodo centrale nel centro sociale Cantiere di via Monte Rosa, per estendersi al quartiere circostante attraverso azioni e performance, in un vero e proprio assalto poetico.
A tessere le fila dell’organizzazione, Ivan Tresoldi, precursore italiano del movimento della poesia di strada, artista visivo e visionario, deus ex machina del team creativo Art Kitchen, accompagnato in questa occasione da un gruppo eterogeneo di partecipanti italiani e internazionali: Movimento per l’emancipazione della poesia (Roma, Milano, Firenze), Poesia Visionaria (Varese), Poesia Viva (Lecce), Translation Slam (Milano), Poeti della sera (Udine), Anna Mosca (Monza), Robert Montgomery (UK).
Il posto della poesia – scrive Ivan – è dovunque, sotto i nostri occhi, I versi sono più potenti quante volte vengono letti e riletti“. Per i tre giorni del Festival il testo poetico sarà parola proiettata, mostra fotografica, dj set, performance e molto altro. Con la presenza di alcuni ospiti contributors straordinari, da Caparezza a R_wop, Wolkzwriters, Michael Rothenberg (US), Acciòn Poetica (MEX), Philopat, Marco Borroni – anteprima Incastrimetrici 4, Beppe Ratti, Camillo.

– Maria Cristina Bastante

www.cantiere.org

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