Pittura, passepartout per l’immaginario di Glegor Gleiwitz

Fino al 16 giugno, le tele di Glegor Gleiwitz trasformano gli spazi di Nam Project a Milano in un’inaspettata cattedrale nell’art district di Via Ventura. L’ispirazione? La pittura italiana e la sua storia.

Come rivelare l’essenza di un’immagine senza bloccarla in un’unica direzione di senso? Gregor Gleiwitz (Polonia, 1977; vive a Berlino) focalizza la sua pratica artistica intorno alla riflessione sulla potenzialità della pittura figurativa di suggerire una percezione più profonda della realtà, e in generale sui modi di produrre e recepire le immagini. I suoi dipinti giocano sul forte impatto visivo prodotto da forme apparentemente astratte che svelano progressivamente immaginari aperti all’interpretazione di chi guarda. Per la sua prima mostra in Italia, Gleiwitz accoglie suggestioni dalla storia dell’arte e soprattutto della pittura italiana, che si rivelano in leggerissime stratificazioni figurative fuse in un gioco dinamico di forme. Come vetrate in una cattedrale gotica, le sue tele spogliate dal telaio seguono la verticalità degli spazi di Nam Project, offrendo molteplici punti di vista per immergersi negli sfaccettati universi della pittura.

Manu Buttiglione

Milano // fino al 16 giugno 2013
Gregor Gleiwitz – On the absence of recognition in a figurative painting
NAM PROJECT
Via Ventura 6
331 2259523 / 392 3997551
[email protected]
www.namproject.com

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Manu Buttiglione

Manu Buttiglione

Manu Buttiglione (Bari, 1983) è una storica dell’arte da sempre interessata alle diverse espressioni della creatività contemporanea, con un’attenzione particolare verso gli artisti della sua generazione. Dopo la laurea in Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Bologna ha intrapreso diverse…

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