Ieri, oggi, domani: Alik Cavaliere. Milano ricorda lo scultore con un programma di incontri ideato da NABA, tra reading e installazioni audio-video; arrivando a quella mostra allo Studio Marconi finita nelle tavole della Valentina di Crepax

Fedele alla sua natura schiva e sbrigativa Milano non manca di occultare, dietro muri di cinta e portoni, imprevisti luoghi del silenzio e della contemplazione. Un piccolo gioiello si nasconde al civico 17 di via De Amicis, a un passo dalla esagerata movida delle Colonne di San Lorenzo: sul Parco dell’Anfiteatro, memoria offuscata di una […]

Fedele alla sua natura schiva e sbrigativa Milano non manca di occultare, dietro muri di cinta e portoni, imprevisti luoghi del silenzio e della contemplazione. Un piccolo gioiello si nasconde al civico 17 di via De Amicis, a un passo dalla esagerata movida delle Colonne di San Lorenzo: sul Parco dell’Anfiteatro, memoria offuscata di una città che ha scordato di essere capitale dell’Impero romano, si affaccia l’ex convento di Santa Maria della Vittoria, con i suoi chiostri imbevuti di placida serenità. Gli spazi, oggi offerti ad associazioni culturali e forme varie di volontariato, ospitano tra gli altri pure il Centro Artistico Alik Cavaliere: calendario ricco quello di un omaggio che, fino al mese di giugno, ricorda con la complicità di NABA la figura sfuggente e intrigante di un grande della scultura del Novecento.
Basta poco, che ci vuole: i ragazzi del corso di scenografia dell’accademia milanese racchiudono in esili scatoloni di carta le video interviste a Fania, figlia dell’artista, invitando a sbirciare dallo spioncino, osservare rispettosi, sottrarre aneddoti e immagini. Gli stessi proposti, in occasione della presentazione della serie di eventi, dalla lettura scenica di Giuseppina Turra, che drammatizza riflessioni e vecchi articoli di giornale, nell’atmosfera calda e ovattata delle campane tibetane di Massimiliano Peri. Ci sono, nei pochi metri quadri del Centro, le opere: dal leggendario Apollo e Dafne degli Anni Settanta fino alla più recente serie degli Alberi; ci sarà il 23 maggio la lettura dell’Estate Crudele diAlessandro Bertante, noir edito da Rizzoli che rinverdisce il fasto del giallo alla milanese. E infine arriverà, il 4 giugno, il momento dell’incontro con l’arte di Guido Crepax, con mostra di tavole originali e reading. Ecco la mitica Valentina, in veste di fotografa, aggirarsi per le sale dello Studio Marconi, nella selva metallica delle piante di Cavaliere.

– Francesco Sala


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Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di…

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