I russi di Fotografia Europea

Tra i quattro percorsi di Fotografia Europea legati al cambiamento - tema portante dell'edizione 2013 del festival di Reggio Emilia - le mostre degli autori russi confluiscono in quello della sorpresa. E la sorpresa è nello scoprire un diverso sguardo che ha a che fare con gli ambienti della vita quotidiana, di ieri e di oggi. Fino al 16 giugno.

Silenzio e intimità si fanno palpabili, trapelano dagli interni delle case, dagli spazi abbandonati, dalle decorazioni in vendita, dal legame tra madre e figlia. Le sensazioni istituiscono un punto di contatto tra quattro diversi fotografi arrivati a Reggio Emilia grazie a una nuova partnership con il Multimedia Art Museum di Mosca (MAMM) e con la sua direttrice, Olga Sviblova, che ha curato le mostre insieme a Laura Serani.
Il nostro percorso nasce da una fine simbolica, quella degli spettri di Chernobyl. Le immagini esposte nei suggestivi ambienti della Sinagoga trasportano all’interno di un’apocalisse, di una catastrofe le cui tracce rimangono ancora ora indelebili nell’immaginario di chi l’ha vissuta, là o nel resto del mondo; Journey into the Future di Sergey Shestakov (Mosca, 1968) ha l’aria di un reportage di guerra, ambientato tra rovine chimiche e stanze lasciate in tutta fretta, tra giochi dei bambini e scarpe ad asciugare.
Scatti immobili, oggetti ricoperti da uno spesso strato di polvere e detriti che parlano di abbandono; simili per certi aspetti ai preziosi marmi scolpiti che oggi costituiscono i sogni kitsch di moscoviti arricchiti che li comprano per addobbare le case con statue simil-romane tra divinità, imperatori, animali esotici con i fili elettrici che escono dal dorso e cartellini con il prezzo appiccicati con lo scotch. Per Tim Parchikov (Mosca, 1983) le orribili sculture (Times New Roman. Episodio 3: Mosca) rischiano di finire, in un improbabile futuro, nei più importanti musei. Nessun contesto sarebbe più adeguato per queste foto rispetto a quello della Galleria Parmeggiani: una Wunderkammern dove vero e falso, autentico e imitazione dialogano e raccontano la vita del fondatore collezionista, un personaggio bizzarro e geniale. E perfetti anche gli appartamenti privati al piano superiore che accolgono la ricerca Dreaming Walls di Lucia Ganieva (Russia, 1968), che ritrae gli spazi domestici della regione di Udmurtia, con le loro pareti ricoperte da enormi stampe coloratissime e oniriche, raffiguranti paesaggi che rimandano a un paradiso terrestre, con tanto di cigni candidi, ruscelli e fiori dai colori sgargianti che quasi soffocano i sottostanti tavoli, divani, oggetti della quotidianità.

Sergey Shestakov, Untitled from the series Journey into the future. Stop 1, Moscow 001  © Sergey Shestakov. Multimedia Art Museum

Sergey Shestakov, Untitled from the series Journey into the future. Stop 1, Moscow 001 © Sergey Shestakov. Multimedia Art Museum

Accanto, le fotografie di Viktoria Sorochinski (Ucraina, 1979) (The Wonder-House of Anna & Eve), le sue messe in scena teatrali di un rapporto tra madre e figlia, osservato di anno in anno e ritratto con una tenerezza inquieta, entro cui affiora l’enigma e lo strano gioco di ruoli tra una giovane donna fragile e una bambina decisa e dallo sguardo consapevole.
Tra le decine di mostre che compongono il complesso organismo di Fotografia Europea, queste quattro offrono il pretesto per una previsione in parte già avverata: quella di un Est che si mostrerà sempre di più, che offrirà punti di vista inaspettati e che forse porterà nuovi sguardi e differenti prospettive.

Marta Santacatterina

Reggio Emilia // fino al 16 giugno 2013
Fotografia Europea 2013 – Percorso Russia
a cura di Olga Sviblova e Laura Serani
SINAGOGA
Via dell’Aquila 3a
GALLERIA PARMEGGIANI
Corso Cairoli 1
0522 456249
[email protected]  
www.fotografiaeuropea.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

Scopri di più