MiArt e l’arte a Milano. E se si sposasse col design?

Giovedì 4 aprile si parte con l'inaugurazione di MiArt. Edizione ancora in piena crisi, con un neodirettore che si chiama Vincenzo de Bellis. E un programma che promette assai bene, fuori e dentro i padiglioni della fiera. Mentre la prossima settimana, sempre a Milano, ci sono Salone e Fuorisalone. E se...

Fiere d’arte contemporanea. In Italia ce ne sono troppe. E non parliamo di quelle “regionali”, che hanno la loro rispettabilissima funzione. Parliamo di quelle che ambiscono a diventare la fiera nazionale, come Arco in Spagna o Art Basel in Svizzera o Frieze nel Regno Unito o Fiac in Francia. Il risultato è evidente: la guerra tra poveri, o almeno non benestanti. D’altro canto, il tarlo dei campanili è di quelli dai quali l’Italia mai si libererà.
Assunto questo dato – comunque lo si voglia leggere – come incontrovertibile e inscalfibile, resta al giornalista il compito di registrare andamenti e tendenze. E così, proprio mentre Roma annuncia lo stop di un anno per la sua Roma Contemporary, Milano si appresta a saggiare sul campo l’ennesimo tentativo di rilancio di MiArt. Che il nuovo direttore sia Vincenzo de Bellis è cosa più che nota. Così come il fatto, sottolineato un paio di mesi fa proprio su Artribune, che l’appuntamento di Bologna con Arte Fiera aveva visto la eloquente defezione di un nutrito di gallerie milanesi, che invece nella loro città ci saranno eccome, magari dopo qualche anno di assenza. E, proseguendo il confronto con Bologna, segnalavamo come spiccasse il dato delle gallerie straniere, ben il 40% a Milano. In totale, sono 126 gallerie provenienti da 15 diversi Paesi.

Gianfranco Baruchello - La Scorta (Ecologia e Potere) - 2012 - courtesy l'artista

Gianfranco Baruchello – La Scorta (Ecologia e Potere) – 2012 – courtesy l’artista

Altro motivo di interesse risiede in quelli che sono sempre meno definibili come appuntamenti collaterali (va dato atto ad Andrea Bellini di aver spinto più di tutti su questo tasto quando dirigeva l’Artissima torinese). Scorrendo il programma dei talk, ad esempio, si nota un livello altissimo, degno di rivaleggiare con qualsiasi altro appuntamento similare in giro per il globo. La rassegna è curata da Fionn Meade e Alessandro Rabottini ed è costituita da una misurata miscela di argomenti e relatori; e così si passa dalle conversazioni organizzate dalla Humboldt Books su arte e pratica del viaggio a vere e proprie lezioni come quella di Chus Martinez sul tema Uscire dalla contemporaneità, dal confronto tra Baruchello e Gilardi alla riflessione su una questione come quella dell’allestimento. E poi c’è la miniserie di performance al Teatro Arsenale raccolte sotto il titolo Liberi tutti, con la Fondazione Trussardi a fare da patron e sul palco i Gelitin, Darren Bader, Keren Cytter e Thomas Zipp.

Keren Cytter, Show Real Drama - Courtesy the artist

Keren Cytter, Show Real Drama – Courtesy the artist

Ma il movimento più interessante è quello che de Bellis fa verso il mondo del design, con la sezione Object curata da Michela Pelizzari e Federica Sala. La prossima settimana è infatti quella del Salone del Mobile e del Fuorisalone; è la settimana nella quale Milano riceve più ospiti stranieri, e non c’è arte contemporanea o moda che regga il confronto. E allora perché non tentare la carta, certo rischiosa ma affascinante, della sovrapposizione? Certo ci sarebbero da gestire parecchi problemi (uno su tutti: molte gallerie, durante la design week, affittano i propri spazi, ed è un fenomeno diffuso in tutta la città, da Brera a Zona Ventura), ma in fondo il bilancio non sarebbe positivo? Si tratterebbe di un appuntamento culturale di respiro europeo se non mondiale. L’arte probabilmente farebbe all’inizio la parte della cenerentola, ma con l’approccio giusto…

Marco Enrico Giacomelli

www.miart.it

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Marco Enrico Giacomelli

Marco Enrico Giacomelli

Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris 8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et…

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