Giorgio Guidi e lo sporco della vita

Stratificazioni simboliche e storiografiche, decorativismo e suggestioni materiche, per una mostra ricchissima di stimoli culturali ma priva di una coesione d’insieme. Il mattatore è Giorgio Guidi, in mostra a Verona da FaMa, fino al 31 maggio.

S’intitola Grit (sporco, sabbia, ma anche ‘coraggio’) la prima personale veronese di Giorgio Guidi (Brescia, 1982), che arriva dopo un già ricco percorso di residenze e mostre internazionali. Una tecnica diversa caratterizza ognuno dei quattro lavori esposti: dalla scultura al ready made, passando per il disegno e la performance. Teschi e madonne, ma anche pizzi e orditi islamici, in una ricca mescolanza di simboli e coordinate culturali. Negli ampi spazi della galleria, le opere si dispongono con forte attenzione all’impatto scenico, mentre le installazioni divengono stage per semi-improvvisati interventi performativi.

Un citazionismo molto postmoderno, con una certa fascinazione per il poverismo e le suggestioni materiche, condito in salsa rock e protestataria. Il tutto a generare una sovrabbondanza di stimoli intellettivi, che però paiono esaurirsi troppo docilmente sulla superficie del feticcio.

Simone Rebora

Verona // fino al 31 maggio 2013
Giorgio Guidi – Grit
a cura di Matteo Pollini
FAMA GALLERY
Corso Cavour 25/27
045 8030985
[email protected]
www.famagallery.com

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Simone Rebora

Simone Rebora

Laureatosi in Ingegneria Elettronica dopo una gioventù di stenti, Simone capisce che non è questa la sua strada: lascia Torino e si dedica con passione allo studio della letteratura. Novello bohémien, s’iscrive così alla Facoltà di Lettere a Firenze, si…

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