Quel treno per il Maxxi. La TAV soggetto per la ricerca socio-ambientale di dieci fotografi internazionali: ecco le immagini in anteprima della mostra romana

Si parla di TAV, ma non c’entrano stavolta Val Susa, posizioni politiche, rivendicazioni grilline, accordi su futuri punti di governo. No, di Alta Velocità in questo caso si parla al museo, al Maxxi, per la precisione, perché proprio TAV. Bologna – Milano è il titolo della mostra che si inaugura domani a Roma. A fronte […]

Si parla di TAV, ma non c’entrano stavolta Val Susa, posizioni politiche, rivendicazioni grilline, accordi su futuri punti di governo. No, di Alta Velocità in questo caso si parla al museo, al Maxxi, per la precisione, perché proprio TAV. Bologna – Milano è il titolo della mostra che si inaugura domani a Roma. A fronte dei troppi nemici delle infrastrutture, le infrastrutture possono essere anche bellezza e coraggio. E fra i simboli di questo c’è la stazione di Santiago Calatrava a Reggio Emilia, in fase di costruzione. L’indagine di dieci fotografi – spiega Margherita Guccione, Direttore del Maxxi Architettura – “sui paesaggi delle infrastrutture si conferma uno straordinario strumento per leggere la contemporaneità e per interagire con il pensiero di chi progetta i grandi scenari territoriali”.
Protagonisti dunque un gruppo di fotografi internazionali, che dal 2003 al 2009 hanno condotto un’indagine sui lavori della tratta ferroviaria Bologna – Milano, esplorando con cento immagini “le innumerevoli conseguenze territoriali di questa grande opera, attraverso la visione multipla e diacronica”. I nomi? Dagli italiani William Guerrieri, Guido Guidi, Walter Niedermayr, Vittore Fossati, Cesare Ballardini, Marcello Galvani, agli americani John Gossage e Tim Davis (presente anche con un video), alla francese Dominique Auerbacher, all’olandese Bas Princen. Mostra aperta fino al 21 aprile: su Artribune, l’anteprima è nella fotogallery…

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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