Nacciarriti e le navi della vergogna

Da molti anni, ormai, Andrea Nacciarriti porta avanti un progetto sulle navi che scaricano rifiuti tossici nel Mediterraneo. Un lavoro fatto di installazioni, video e fotografie. Niente cronaca, però, ma tanta evocazione. Alla Fondazione Pescheria di Pesaro, fino al 7 aprile.

Jolly Rosso, Jolly Rubino e Cunski sono nomi di vascelli fantasma, carichi di veleni. Una delle tante storie della mala Italia sprofondate negli abissi da anni, un argomento spinoso al centro della mostra And the ship sails on, personale dell’artista Andrea Nacciarriti (Ostra Vetere, 1976), curata da Ludovico Pratesi presso la Fondazione Pescheria di Pesaro. Dal libro di Riccardo Bocca Le navi della vergogna e dalle relative vicende di cronaca, Nacciarriti trae ispirazione per delineare attraverso installazioni, video e fotografie, uno dei tanti casi di avvelenamento del territorio italiano, non scadendo mai in mera relazione dell’accaduto.
In un ambiente, poche misurate opere contrastano con il vuoto, lasciando spazio alla coscienza civile dello spettatore. Dall’ingresso si percepisce il brusio di vecchie lampadine provenienti dalle lampare utilizzate dai pescherecci per la pesca in mare aperto, e si ascolta in silenzio la cronaca di una tragedia annunciata: una conversazione concitata tra un pescatore e il comandante della Jolly Rubino, coinvolta nello speronamento del peschereccio Giovanni Padre.
Il video And the ship sails on dialoga con l’ambiente circostante e, riflettendosi sulla vetrata, pone l’accento sul caso della Jolly Rosso, un mercantile spiaggiatosi sulle coste delle Calabria. Alla videoproiezione, correlata all’intricato caso di questa nave, fanno da contraltare un grande sacco con granulato di marmo bianco (utilizzato per schermare la sostanze tossiche) e le acque inquinate del fiume calabrese Oliva, raccolte in parte dall’artista e riposte in una piccola vasca.

Andrea Nacciarriti, And the ship sails on, 2013 - Courtesy Franco Soffiantino Contemporary Art Productions - photo Giovanni Ghiandoni

Andrea Nacciarriti, And the ship sails on, 2013 – Courtesy Franco Soffiantino Contemporary Art Productions – photo Giovanni Ghiandoni

La mostra, con una tensione costante, riporta a galla altri fatti, a cominciare dalla fotografia che ritrae la nuca di Francesco Fonti, il pentito che rivelò i traffici illeciti alle autorità antimafia. Shahinaz, Yvonne A, Voriais Sporadais, nomi che nascondono un’unica sconcertante verità rielaborata dall’artista nell’installazione principale, dove l’acqua da un’enorme contenitore sul cemento a presa rapida posto a terra: lo stesso materiale  utilizzato per affondare la Cunski, una nave dei veleni riprodotta anche nella fotografia in mostra. Una mappa e una nassa da pesca puntualizzano un altro grande caso, quello dei missili utilizzati per lo smaltimento delle coste radioattive in Somalia.
Il percorso termina con un tronco sinuoso levigato dalle onde: un relitto portato dal mare, una reliquia del bello che pesa come un macigno e funge da catalizzatore per una definitiva e agghiacciante presa di consapevolezza.

Federica Mariani

Pesaro // fino al 7 aprile 2013
Andrea Nacciarriti – And the ship sails on
a cura di Ludovico Pratesi
FONDAZIONE PESCHERIA
Corso XI Settembre 184
0721 387651653
www.centroartivisivepescheria.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Federica Mariani

Federica Mariani

Classe 1982, Federica Mariani ha due lauree magistrali, una in storia delle arti e l’altra in economia delle arti conseguite presso l’Università Ca' Foscari di Venezia e ha collaborato per alcuni progetti con la Biennale di Venezia. Ha frequentato il…

Scopri di più