La vertigine di Francesco Locatelli

Nella factory contemporanea di Studio Apeiron trova spazio “L’immane concretezza”. È la prima personale di Francesco Locatelli, che indaga il rapporto tra l’uomo e la natura con disegni dal carattere contemplativo. A Sovico, nel cuore della Brianza, fino al 28 aprile.

Montagne dalle atmosfere notturne, in cui lo sguardo è portato a seguire la linea fino alla fine del foglio, dove la vertigine del pendio si interrompe. Francesco Locatelli (Milano, 1985) compie un atto vicino alla meditazione, all’automatismo che porta la mano a dipingere e la mente a elevarsi. L’accostamento dei tratti dà origine a composizioni eleganti, dove è il chiaroscuro a definire i volumi.
I suoi disegni a china su carta sono racchiusi tra due vetri fumé e poggiano su mensole di legno grezzo. Sono inclinate le sue montagne, ma non cadranno. Ripropongono l’idea di salita e di ascesa, queste altezze dal sapore romantico, che assorbono l’intera superficie dominandola e lasciando poco spazio al cielo. L’incombenza è mediata dal formato verticale, che accentua la dimensione di slancio e bilancia l’impressione di solidità delle rocce.

Marta Cereda

Sovico // fino al 28 aprile 2013
Francesco Locatelli – L’immane concretezza
a cura di Francesco Fossati
STUDIO APEIRON
Via G. da Sovico 96
339 1436401
[email protected]
www.studioapeiron.it

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Marta Cereda

Marta Cereda

Marta Cereda (Busto Arsizio, 1986) è critica d’arte e curatrice. Dopo aver approfondito la gestione reticolare internazionale di musei regionali tra Stati Uniti e Francia, ha collaborato con musei, case d’asta e associazioni culturali milanesi. Dal 2011 scrive per Artribune.

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