Antufiev e l’orrore dell’accumulo

Stanze colme di sculture e ready made in cui si dispiega il sogno ossessivo di un visionario. È la personale di Evgeny Antufiev allestita alla Collezione Maramotti. Una mostra contorta e perciò liberatoria. A Reggio Emilia fino al 31 luglio.

Dimenticatevi il Bambino ostrica di Tim Burton, o l’estetica d’accatto che gioca con una versione ingentilita del voodoo. Con Evgeny Antufiev (Kyzyl, Tuva, 1986; vive a Mosca) siamo di fronte all’orrore vero, al sogno ossessivo, sordido, iconoclasta di un visionario. E a una marcata consapevolezza, che non disperde in fantasie masturbatorie l’inventiva formale, ma la incanala verso il contenuto. La razionalità di un universo così dissoluto sta nella tenuta della struttura, in un linguaggio tanto solido da permettersi ogni contorsione al suo interno.
Nelle sale sono sparsi ready made come minerali, foto, insetti, ciocche di capelli. A essi si mescolano le creazioni di Antufiev, che occupano una zona neutra tra ready made e scultura: maschere di tessuto con denti di animale, esseri ibridi di stoffa imbottita, assemblaggi di ossa come amuleti di una civiltà imprecisata. La fattura accuratissima di creazioni così aleatorie e dissonanti è un primo punto di forza della mostra.

Evgeny Antufiev - Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble-fusion, exploring materials - veduta della mostra presso la Collezione Maramotti, Reggio Emilia 2013

Evgeny Antufiev – Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble-fusion, exploring materials – veduta della mostra presso la Collezione Maramotti, Reggio Emilia 2013

Il linguaggio di Antufiev, poi, indica un’alternativa contro le impasse con cui si deve confrontare l’arte contemporanea. La critica alla compulsione consumistica, implicita nell’installazione d’oggi, sbatte contro la prevenzione della critica stessa da parte del sistema dei consumi. E l’arte si smarrisce: come nell’ultima mostra milanese di un artista acutissimo come Haim Steinbach, che diventa letterale e perde di efficacia. Antufiev invece incasella l’accumulo di oggetti in un sistema che è specchio di ognuno di noi. La psicosi simulata è un grido d’accusa contro la nevrosi di massa.
E l’artista russo supera anche l’impasse attuale del ready made. Riguardando le opere in foto, ci si accorge che sono svanite, come fantasmi che non si lasciano catturare dalla macchina. La mostra risiede in un sistema di pensiero che si affianca ad essa come un doppio parassitario: ciò che è davvero esposto non sono le opere, ma uno spazio mentale, come se si penetrasse in una scatola cranica  o nello zeitgeist di una società degenere.

Evgeny Antufiev - Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble-fusion, exploring materials - veduta della mostra presso la Collezione Maramotti, Reggio Emilia 2013

Evgeny Antufiev – Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble-fusion, exploring materials – veduta della mostra presso la Collezione Maramotti, Reggio Emilia 2013

Non sembri intellettualistico tutto ciò: l’inventiva è strabordante e non mancano appendici giocose. Almeno in apparenza. Ad esempio, i copriscarpe da indossare prima di entrare. Ma non c’è niente da proteggere sul pavimento, e si tratta di un gesto a perdere, un esempio della dépense prescritta da Bataille. Così come il momento ludico dell’urna da cui si pesca un bigliettino tentando di vincere dei premi. Si sorride, alla fine, ma a denti stretti, visto ciò che ci si è lasciato alle spalle.

Stefano Castelli

Reggio Emilia// fino al 31 luglio 2013
Evgeny Antufiev – Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble-fusion, exploring materials
COLLEZIONE MARAMOTTI
Via Fratelli Cervi 66

0522 382484
[email protected]
www.collezionemaramotti.org

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Stefano Castelli

Stefano Castelli

Stefano Castelli (nato a Milano nel 1979, dove vive e lavora) è critico d'arte, curatore indipendente e giornalista. Laureato in Scienze politiche con una tesi su Andy Warhol, adotta nei confronti dell'arte un approccio antiformalista che coniuga estetica ed etica.…

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