Tra normalità e follia. Boderline, al Mar di Ravenna

Una mostra che esplora il legame tra follia e creatività. Un progetto pensato per ripercorrere quella linea di confine tra normalità e diversità, da cui si sprigionano le energie più recondite dell'immaginazione. Opere di artisti celebri, accostate a quelle di autori dell'Art Brut

Film maker: Marco Aprile
Produzione: Artribune Television

«L’arte non dorme nei letti che sono stati preparati per lei, fugge appena si pronuncia il suo nome, ama l’incognito. I suoi momenti migliori sono quando si dimentica come si chiama».
(Jean Dubuffet)

Borderline. Ovvero linea di confine, bordo: quel limite – fisico e mentale – che rimane spazio potenziale, passaggio perenne e mai valicato. Con questo titolo, dalla forte densità semiotica, il museo Mar di Ravenna battezza una grande mostra dedicata al rapporto tra follia e genialità nell’arte. Creatività, dunque, che arriva dalla dimensione fragile e insieme irruenta, ingenua e crudele degli outsider: personalità eccentriche, instabili, fuori dai canoni comportamentali, estetici, sociali e culturali condivisi.
Borderline, mettendo insieme opere di artisti ufficiali ma anche di autori ritenuti folli o alienati, prova a tracciare l’affascinante linea instabile che unisce e separa normalità e diversità, procedendo nel segno di quella condizione critica diffusa che identificò la modernità. Senza dimenticare certe radici straordinarie, legate a esperienze del passato più remoto. Un processo da analizzare in chiave antropologica, linguistica, clinica e culturale.

Salvador Dalì, Mostro molle in un paesaggio angelico, 1977 - Musei Vaticani, Città del Vaticano

Salvador Dalì, Mostro molle in un paesaggio angelico, 1977 – Musei Vaticani, Città del Vaticano

Dopo una ampia i”ntroduzione introspettiva”, che affianca opere storiche di autori immortali come Gericault e Goya, l’esposizione procede per sezioni tematiche, alternando ai capolavori di artisti celebri di tutti i tempi – da Salvador Dalì a Mattia Moreni, da Antonio Ligabue a Hyeronimus Bosch, da Van Gogh a Jean Dubuffet, da Francis Bacon ai protagonisti dell’Azionismo Viennese – anche molte creazioni di autori ascrivibili alla categoria dell’Art Brut (pazienti psichiatrici, autodidatti estranei al sistema dell’arte, soggetti disturbati o socialmente non integrati, etc).
La mostra, prodotta col supporto della Fondazione Mazzotta di Milano, è curata da Claudio Spadoni, direttore scientifico del museo e da Giorgio Bedoni, psichiatra e psicoterapeuta.

– Helga Marsala

Borderline.Artisti tra normalità e follia
Da Bosch a Dalì, dall’Art brut a Basquiat

Museo d’Arte della città di Ravenna
fino al 31 marzo 2013
www.museocitta.ra.it

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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