Sugimoto con Christie’s Giappone, James Turrell con una nuova galleria californiana. La nuova voga degli artisti è progettare direttamente gli spazi espositivi. E in Italia, chi mettiamo al lavoro?

Perché limitarsi ad appendere un’opera d’arte in una galleria per il tempo limitato di una mostra, quando si può lasciare un segno indelebile nello spazio? O proprio “con” lo stesso spazio? Sembra essere questa la nuova moda del terzo millennio, che comincia a diffondersi presso i grandi artisti: che si trasformano direttamente in progettisti degli […]

Perché limitarsi ad appendere un’opera d’arte in una galleria per il tempo limitato di una mostra, quando si può lasciare un segno indelebile nello spazio? O proprio “con” lo stesso spazio? Sembra essere questa la nuova moda del terzo millennio, che comincia a diffondersi presso i grandi artisti: che si trasformano direttamente in progettisti degli spazi espositivi, piuttosto che occuparli con mostre o installazioni. Di poche settimane fa è la notizia della nuova sede di Christie’s Giappone, che la casa d’aste – in occasione del quarantennale di presenza nel paese – ha affidato al progetto di Hiroshi Sugimoto.
Ora ci si sposta dall’altra parte del globo: in California, dove il grandissimo James Turrell progetterà a Los Angeles la nuova Kayne Griffin Corcoran Gallery, debutto previsto questa primavera. La sede di 10mila metri quadrati potrà così vantare le installazioni permanenti site specific di un big come Turrell, che disegnerà anche gli spazi del cortile. E in Italia? Quando la moda – inevitabilmente – si diffonderà anche da noi, chi ci vedreste a progettare una galleria?

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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