“Il sonno della Regione” genera mostri. Così Ground Control, agenzia di comunicazione milanese che in vista delle elezioni chiama alla partecipazione dal basso. Con un video subito in rete e una prossima installazione in Porta Garibaldi

Il Pirellone liquefatto, degno di una stampa lisergica Anni Settanta. Immagine fin troppo chiara, corredo di un messaggio che non ha paura di pescare nella retorica dei facili giochi di parole: a Milano serpeggia Il sonno della Regione, sintesi tra due capolavori assoluti del genio umano. Quello firmato dal Goya incisore e quello ascritto a […]

Il Pirellone liquefatto, degno di una stampa lisergica Anni Settanta. Immagine fin troppo chiara, corredo di un messaggio che non ha paura di pescare nella retorica dei facili giochi di parole: a Milano serpeggia Il sonno della Regione, sintesi tra due capolavori assoluti del genio umano. Quello firmato dal Goya incisore e quello ascritto a un Consiglio Regionale mai così inefficiente e inefficace, messo alle strette dalle attenzioni poco amichevoli delle procure. Con lo scandalo, mediaticamente rilevante ma penalmente risibile, legato ai rimborsi dei gruppi – con le famose cene, colazioni e pasterelle pagate a spese del contribuente; e i ben più piccanti e intriganti casi di assessori e big di partito accusati di fare della “cosa pubblica” cosa loro. Si è sfiorato l’en plein nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio, con indagini a carico di quattro membri su cinque; da verificare i rapporti tra l’assessore alla casa Domenico Zambetti e famiglie ‘ndranghetiste, come pure il presunto comportamento sbarazzino in tema di appalti e cantieri pubblici di un altro assessore, Franco Nicoli Cristiani, vice del presidente Roberto Formigoni. A sua volta chiamato a rispondere del crack Maugeri, e così via in un perverso effetto domino.
In attesa che gli elettori lombardi decidano sul da farsi, è affidato alla rete l’oscuro e inquietante messaggio lanciato, non senza ironia, da Ground Control: agenzia di comunicazione e creazione eventi che vanta ottimo portfolio, e che prova ora a scuotere le masse intorpidite. Dormono della grossa i protagonisti del videomessaggio affidato al web, insensibili al rombo che presagisce l’arrivo di qualcosa di brutto, sporco e cattivo: Il sonno della Regione vuole suonare la sveglia, richiamando i milanesi ad un ruolo attivo nella politica. Lanciando l’appuntamento per una data ancora ignota, in zona Porta Garibaldi, teatro di quella che promettono essere una “installazione ambientale per stimolare” tra le altre cose “la vigilanza culturale”. Contro i “King Kong che […] scalano palazzi”; per evitare l’occupazione della stanza dei bottoni da parte di quelli che il manifesto del gruppo definisce senza mezzi termini “mostri”. Democrazia dal basso e partecipazione, insomma: ritornello su cui si intonano in molti, di questi tempi. Anche se, ci assicura la project manager Elisabetta Tiamkaris, “il risveglio che intendiamo è generale. Il progetto non appoggia nessun partito in particolare”.

E allora la risposta alla domanda di tutte le domande resta irrisolta: chi sono? Che vogliono davvero? Siamo alle prese con grillini poco radical e molto chic? O è tutta una pura operazione auto promozionale? O magari una campagna pubblicitaria mascherata da azione sociale: chissà che all’appuntamento in Garibaldi, presentato come social, non compaia in realtà qualche sponsor? In fin dei conti, dopo la geniale campagna “Fozza Itaia” firmata da Marco Testa nel ’93, apripista alla (prima) discesa in campo di Berlusconi, il triangolo tra marketing, politica e comunicazione si è consolidato al punto da lasciare campo aperto a qualsiasi evoluzione o aberrazione. Chi vivrà vedrà: e capirà. Altrimenti potrà sempre girarsi dall’altra parte e proseguire il sonnellino.

Francesco Sala

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Francesco Sala

Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di…

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