Storia di un crollo. Quello di James Gray

Nell’autunno del 2008, alla vigilia della promozione del bellissimo “Two Lovers” di James Gray in cui interpreta il timido e sensibile protagonista, Joaquin Phoenix annuncia di voler lasciare la sua carriera da attore per dedicarsi alla musica hip-pop. Nasce così “I’m still here”…

I’m still here viene girato nella veste di documentario dal collega e cognato Casey Affleck (per la prima volta regista), registrando per un anno e mezzo James Gray nella sua crisi esistenziale e professionale, fino al crollo totale della sua immagine pubblica. Il presuntuoso e mediocre tentativo in campo musicale, l’atteggiamento insensato e delirante, l’abuso continuo di stupefacenti e l’arrogante atteggiamento di Phoenix verso i suoi collaboratori dipingono il ritratto di un uomo alla deriva, insicuro e autolesionista, totalmente incapace di gestire se stesso e il proprio successo. La sua immagine diverrà presto la caricatura più derisa di Hollywood, mentre il suo più stretto entourage lo abbandonerà ai suoi infondati deliri di onnipotenza.
Dalla sua presentazione al Fuori Concorso del 67. Festival del Cinema di Venezia (2010), I’m still here ha suscitato polemiche, dubbi e scandalo. Truffa, esperimento sadico del regista o mockumentary freak, quello che più ha fatto scalpore e che ha instillato il dubbio sulla veridicità dell’operazione è stato il più che coerente atteggiamento di Phoenix durante tutte le sue apparizioni in pubblico in quell’anno e mezzo di lavorazione.

I’m still here mette in atto una strategia complessa, unica nel suo genere, la cui peculiarità è l’aver ingannato non solo il pubblico (come sempre è nella finzione cinematografica) ma anche l’intero sistema dello showbiz, dagli uffici stampa ai giornali, dalle riviste di settore a David Letterman. Lasciando emergere un’immagine imbarazzante e provocatoria (ma soprattutto immeritevole di tanta fama e successo) di una star viziata ed egocentrica, all’apice della sua carriera e del riconoscimento generale. Phoenix, che all’inizio del film dichiara di voler togliere la maschera, di voler svelare il proprio io davanti a tutto il mondo, in realtà non permetterà più a nessuno, per quasi due anni, di distinguere l’uomo dal personaggio che sta interpretando.

Giulia Pezzoli

Casey Affleck – I’m still here
Usa / 2010 / 108’

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #7

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Giulia Pezzoli

Giulia Pezzoli

Giulia Pezzoli (Bologna 1978) si occupa di arte contemporanea dal 2003. Ha lavorato per la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, per la 50esima Biennale d'Arte di Venezia, per il Centro d'Arte Contemporanea di Villa Manin e per il MAMbo di…

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