Terremoti e trombe d’aria, ce n’è da ricostruire! La Fondazione di Venezia lancia un’asta per sostenere interventi tra Emilia e Veneto: all’incanto una quarantina di opere dal ‘500 ad oggi

Il 20 maggio il terremoto in Emilia. Il 12 giugno la tromba d’aria in Veneto. Danni prossimi all’incalcolabile, per una stima che si aggira attorno ai 2miliardi di euro complessivi; 1milione e 300mila quelli imputati, solo nell’area di Venezia, al tornado. E da Venezia, allora, parte una nuova iniziativa per raccogliere ulteriori fondi: perché spenti […]

Il 20 maggio il terremoto in Emilia. Il 12 giugno la tromba d’aria in Veneto. Danni prossimi all’incalcolabile, per una stima che si aggira attorno ai 2miliardi di euro complessivi; 1milione e 300mila quelli imputati, solo nell’area di Venezia, al tornado. E da Venezia, allora, parte una nuova iniziativa per raccogliere ulteriori fondi: perché spenti i riflettori della cronaca e svanito l’effetto taumaturgico proprio della tv del dolore, nelle zone colpite da calamità naturali resta ancora tantissimo da fare. Appuntamento sabato 1 dicembre alla Fondazione di Venezia per l’asta benefica che vede all’incanto una ventina di opere dalla collezione dell’ente e altrettante fotografie donate per l’occasione da artisti come Nino Migliori, Franco Fontana, Roberto Salbitan e Giorgio Lotti.
Gioca in casa la Fondazione: le fotografie indagano in via pressoché esclusiva Venezia e il suo territorio, con nove lavori dal Fondo fotografico Italo Zannier; ma non mancano un intenso ritratto di Bob Hoskins firmato Nigel Parry, la Parigi di Berengo Gardin e la Milano di Francesco Radino. Dodici le opere a coprire una finestra temporale che va dal XV al XVIII secolo: spiccano un Bonifacio Veronese e una tavola del Maestro del Dossale Correr, pezzo più pregiato tra quelli proposti. Special guest Filippo Lotti, amministratore delegato di Sotheby’s Italia: sarà lui, martelletto alla mano, a condurre l’asta.

– Francesco Sala

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