Degas: a Basilea il suo ultimo ballo. Infinito

Alla Fondazione Beyeler, l’ultima stagione del pittore delle ballerine. Trent’anni di ricerca formale nel tentativo – riuscito – di superare di slancio la stagione impressionista e adocchiare il contemporaneo. A pochi passi da Basilea, fino al 27 gennaio.

Facile prevenzione quella che porta a immaginare, pensando all’indagine retrospettiva sugli ultimi anni di attività di un grande maestro, a una mostra “minore”. Inferiore la notorietà dei pezzi scelti rispetto ai grandi classici da cartolina: da qui l’impressione di un’indagine critica si serie B, quasi l’avanzare dell’età dell’autore sia sintomo dei difetti della senilità, di un accartocciarsi di maniera su se stesso; l’ingrigito e tignoso refrain di tempi migliori ormai svuotati di estro creativo.
A sfatare i cattivi pensieri arriva alla Fondazione Beyeler The Late Work, la prima personale dedicata a Edgar Degas (Parigi, 1834-1917) che l’Europa germanofona ricordi negli ultimi vent’anni. Un evento per il quale, a quelle latitudini, sull’onda lunga del nome di richiamo si attendono ingressi giornalieri a tre zeri; ma un appuntamento che sa essere di rilevanza assoluta per il focus, inedito, scelto a raccontare una straordinaria – ancora poco indagata – stagione creativa. L’ultima fase produttiva di Degas coincide con un lasso di tempo in realtà spropositato: circa trent’anni quelli presi in considerazione a Basilea, dalla chiusura formale con l‘Impressionismo militante – dopo la metà degli Anni Ottanta del XIX secolo – fino agli ultimi giorni di vita di una figura ammalata di lavoro, famelica di immagini.
Congedata la Famiglia Bellelli e il dominio della linea, abbandonata La stella e con lei la furiosa stagione impressionista si apre, con il progressivo ritiro nella pacata solitudine degli affetti famigliari, una stagione di acute sperimentazioni e indagini profonde sul fare arte.

Ballerina 1885 1890 bronzo 603 x 36 x 37 Degas: a Basilea il suo ultimo ballo. Infinito

Edgar Degas – Ballerina – 1885-90

Il taglio dato da Samuel Keller e Martin Schwander intende riconoscere le caratteristiche germinali dell’ultimo periodo di Degas: mozzafiato la serie di paesaggi, capaci di fare da medium tra le drammatiche e svaporate atmosfere di Turner e una stringente modernità, sensibilmente influenzata dalla fotografia  (pazzesco e rivoluzionario il Fôrest dans le montagne oggi al MoMA: siamo nel 1890!); eccezionale il crudo simbolismo del Jockey blessé, capace di anticipare lo struggente intimismo di uno Chagall.
Una retrospettiva suddivisa per soggetti, raccogliendo in percorsi omogenei ma tra loro indipendenti i temi più classici tra quelli toccati da Degas. Immancabili le ballerine; irrinunciabili le scene casalinghe, le celebri formose bagnanti appena emerse dalla vasca; narrazioni intime che nascono in bozzetto e disegno, per poi tradursi in pastello, olio ma anche bronzo: ampio spazio è dedicato all’attività plastica del maestro, certo non uno dei suoi ambiti creativi più noto.

Francesco Sala

Riehnen // fino al 27 gennaio 2013
Edgar Degas – The Late Work
a cura di Samuel Keller e Martin Schwander
FONDAZIONE BEYELER
Baselstrasse 101
+41 (0)61 6459700
[email protected]
www.beyeler.com

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