Ancora festival cinematografici: ma stavolta di scena è il panorama indipendente e no-budget. Ecco i vincitori di Cinema ZERO a Trento

Il festival CinemaZERO premia il cinema no-budget. Indipendente, autonomo, chiamatelo come vi pare, ma non di scarsa qualità: perché a Trento, dove la manifestazione si è conclusa ieri 29 novembre, i corti presentati in concorso sono stati tutti di altissimo livello. E girati con niente. Dall’iphone alla telecamera digitale, dal VHS a tutti gli altri […]

Il festival CinemaZERO premia il cinema no-budget. Indipendente, autonomo, chiamatelo come vi pare, ma non di scarsa qualità: perché a Trento, dove la manifestazione si è conclusa ieri 29 novembre, i corti presentati in concorso sono stati tutti di altissimo livello. E girati con niente. Dall’iphone alla telecamera digitale, dal VHS a tutti gli altri strumenti che la tecnologia propone nell’ottica dell’autoproduzione. Otto i cortometraggi in concorso, tutti creati da registi giovanissimi, dai vent’anni in su, alcuni con una carriera già avviata, altri con l’ambizione di costruirne una, provenienti da tutto il mondo. Dalla promettente italo francese Orsa Cousin, con il suo Carmela, un musicarello tutto al femminile, a Luca Ferri con l’apocalittico Kaputt/Katastrophe, ai limiti della videoarte, a Luca Gennari che gira con l’iphone la piece tragicomica Le tette della diciottenne. Non mancano il genere documentario, creato dalla coppia napoletana Erricchiello- Sossella con Arcipelaghi, né le proposte più sperimentali come Street view, dell’unico autore over 40, Sandro Lecca.
Ma veniamo ai premi conferiti da una giuria presieduta dal regista Davide Manuli e composta da Guido Laino, direttore artistico del Festival, Alberto Brodesco, critico cinematografico, Santa Nastro di Artribune e Theo Putzu, autore fuori concorso premiato per la migliore opera nell’edizione 2010 del Festival. A portarsi a casa il premio della giuria (mille euro in materiale tecnico) è infatti Alberto Di Zio, già presente al festival di Venezia e che a Trento vince con Swinging Horse, un film concettuale dal sapore un po’ d’antan. Menzione speciale per Alberto Brizioli, classe 1992, con il suo Emiliano, che affronta in chiave inedita il tema dello stalking e della violenza sulle donne. Il pubblico premia (con 500 euro in materiale tecnico) invece l’iraniano Ali Asgari e il suo Barbie, la storia di una bambina che si confronta per la prima volta con l’omologazione e con l’idea della libertà. Fuori concorso il pubblico ha potuto incontrare e conoscere i professionisti protagonisti oggi del cinema indipendente e le loro opere: da Davide Manuli con i suoi Beket e Bombay: Arthur Road Prison, Theo Putzu, Enrico Iannaccone, Sebastiano Luca Insinga, Cosimo Terlizzi.

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Redazione

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