Il sostegno va sostenuto

“Hold” è tenère: tenere il tempo nella rielaborazione di un lavoro. Tenere lo spazio della tela, con una presenza fine ed essenziale. E poi il bianco e il nero in una ricerca comune. Tutte le declinazioni di un verbo secondo Florian Schmidt. Alla Suzy Shammah di Milano fino al weekend.

A Brera una porta vetrata invoglia l’ingresso: è la Galleria Suzy Shammah, che si estende nell’insospettata ex officina di un fabbro (visibile dal cortile). I lavori esposti sono di Florian Schmidt (Raabs an der Thaya, 1980; vive a Berlino), artista austriaco di non immediata comprensione.
La cornice, aiutata dai chiodini, è forse più importante di tutto: Hold, regge e contiene ogni sperimentazione. Come la brillantezza e l’opacità, l’assemblaggio di una sorta di magma che costituisce la tavolozza dell’autore, fatto di materiali poveri e di altri sintetici. Gli strati, la relazione fra i colori e le tinte, sono elementi essenziali delle composizioni. Le tele comunicano fra loro, qualcuna dopo anni acquista una nuova veste. Gli esami non finiscono mai, neppure per le opere di Schmidt.

Lucia Grassiccia

Milano // fino al 21 Luglio 2012
Florian Schmidt – Hold
Galleria Suzy Shammah
Via San Fermo / Via Moscova 25
02 29061697
[email protected]
www.suzyshammah.com  

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Lucia Grassiccia

Lucia Grassiccia

Lucia Grassiccia è nata a Modica (RG) nel 1986. Dopo una formazione tecnico-linguistica ha studiato presso l’Accademia di belle arti di Catania, dove ha contribuito a fondare e dirigere un webzine sperimentale (www.hzine.it) gestito da un gruppo di allievi dell’accademia.…

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